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Il decreto legge del governo sul Superbonus dà un colpo di grazia alle poche misure rimaste in piedi, gli aspetti più positivi e socialmente rilevanti della normativa: gli interventi mirati all’abbattimento delle barriere architettoniche e quelli per gli alloggi popolari degli Iacp, delle Onlus, delle cooperative a proprietà indivisa.
A sostenerlo è il Sunia, il sindacato degli inquilini della Cgil, in una nota che sottolinea come il provvedimento pubblicato in Gazzetta ufficiale il 29 marzo sia l’ennesima scure sull’edilizia pubblica e sui cittadini.
“Per quanto poi riguarda la ricostruzione nei territori colpiti da eventi sismici a partire dal 2009 – aggiunge il Sunia -, si è deciso di stanziare per il solo anno 2024 la somma di 400 milioni di euro che è del tutto insufficiente a coprire il fabbisogno, mentre nulla è previsto per il 2025”.
Con questa norma quindi diventa inefficace la stessa previsione, introdotta a suo tempo, di una proroga al 31 dicembre 2025 del temine degli interventi nelle aree terremotate.
“Il decreto blinda alla data improrogabile del 4 aprile 2024 la possibilità degli interessati di sanare piccoli errori che hanno riguardato la cessione del credito o lo sconto in fattura – prosegue la nota -. Questo comporterà caos e immobilismo, con effetti sulla stessa prosecuzione dei lavori.
Il Sunia precisa inoltre che l’abolizione delle poche norme che ancora consentono il ricorso alla cessione del credito e dello sconto in fattura, che erano state faticosamente mantenute proprio a favore dei settori ad altissimo impatto sociale, determina sconcerto e grave incertezza nei destinatari, negli operatori, negli enti locali.
“Queste misure – sostengono dal sindacato degli inquilini - nulla hanno a che vedere con le truffe, le irregolarità e le anomalie che hanno caratterizzato il Superbonus, ma colpiscono, al contrario, proprio quei settori e ambiti che dovrebbero costituire le strutture portanti di una virtuosa politica di incentivi per interventi finalizzati a riqualificare il patrimonio abitativo destinato all’edilizia pubblica e sociale.
Il Sunia chiederà al parlamento di introdurre modifiche in sede di conversione del decreto, per non creare ulteriori scompensi economici nel settore dell’edilizia e ai cittadini, soprattutto alla luce delle nuove disposizioni del parlamento europeo sull’efficienza energetica degli edifici (direttiva case green) che richiederà un impegno importante e non alla portata di tutti”.