PHOTO
"Le edicole sono da sempre un punto di riferimento, sicuro e affidabile, per i cittadini, oltre a un luogo fisico d'incontro e sviluppo di rapporti umani in una logica di valorizzazione della prossimità, come dimostrato anche durante la prima fase, la più critica, dell’emergenza sanitaria Covid-19 durante la quale le edicole, rimanendo aperte, hanno continuato a garantire ai cittadini l'accesso all'informazione scritta e continuato a essere un punto di riferimento sociale. Il Sinagi, affiliato Slc Cgil e Snag Confcommercio ritengono che non vi sia nulla d'innovativo nel voler trasformare i chioschi di giornali in piccoli mini-market facendo venir meno la loro peculiarità della divulgazione dell'informazione a mezzo carta stampata e quindi di presidi della democrazia". Così Sinagi/Slc Cgil e Snag Milano Lombardia in un comunicato.
"L'editoria sta vivendo un lungo periodo di crisi, ulteriormente aggravata dalla situazione sanitaria, e le edicole, di conseguenza, sono in forte sofferenza economica e necessitano del sostegno e dell'aiuto delle amministrazioni pubbliche, sia comunali che regionali ma anche quella nazionale, per continuare a svolgere la loro attività principale, che è quella di diffondere l'informazione a mezzo carta stampata, integrando la loro redditività con la possibilità di erogare servizi, sia pubblici che privati, ai cittadini, conservando la loro funzione di 'utilità pubblica', evitando la trasformazione in una nuova tipologia di attività commerciale", aggiungono le parti sociali.
"A questo proposito, Sinagi e Snag Confcommercio ringraziano Gaia Romani, assessora ai servizi civici e generali del Comune di Milano, e Guido Guidesi, assessore allo sviluppo economico della Regione Lombardia, che negli incontri svolti sinora hanno espresso con convinzione la loro opinione circa l'esigenza di operare in tal senso. Da anni, sono impegnati su tale fronte e confidano della presa di coscienza di questa necessità oltre che delle amministrazioni pubbliche, e della politica, anche da parte del mondo editoriale", concludono i sindacati.