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“Sostegni solo a parole”. È la prima netta valutazione della Filcams Cgil rispetto al decreto Sostegni ter approvato ieri (21 gennaio) in serata dal governo. Per la sigla di categoria, non c'è nessuna misura a reale supporto dell’occupazione per turismo, ristorazione e cultura, appalti di servizi e di parte del commercio, ancora in situazione di forte difficoltà: "Hanno dimenticato centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori, i più colpiti dalla crisi e gli ultimi a uscirne, per i quali gli ammortizzatori in deroga e il blocco dei licenziamenti sono cessati a fine dicembre". In attesa della pubblicazione del testo definitivo, non sono poche le riserve e le preoccupazioni del sindacato, secondo cui le misure approvate non sono per nulla adeguate.
Per la Filcams, “la necessità di un'ulteriore proroga degli ammortizzatori in deroga e delle tutele occupazionali definite dai precedenti decreti nel corso della pandemia, più volte richieste dalle parti sociali, è stata completamente disattesa, a scapito di lavoratori e imprese pesantemente impattati dalla crisi. Una grave sottovalutazione – prosegua una nota sindacale – anche alla luce delle migliaia di licenziamenti che stanno caratterizzando l’inizio del 2022 e che coinvolgono l’intero territorio nazionale. Conseguenza, tra l’altro, dell’assenza di strumenti per arginare gli effetti di una situazione ancora di emergenza”.
“La soluzione per uscire dalla fase emergenziale e gestire l’auspicata ripresa non può essere rappresentata soltanto da ulteriori incrementi di fondi, bonus, ristori o stanziamenti, a vario titolo previsti a beneficio delle aziende, né dal semplice esonero dal pagamento della contribuzione addizionale per quanto riguarda i trattamenti d'integrazione salariale – conclude la sigla di categoria –. È ormai di tutta evidenza l’esigenza di un intervento più complessivo e organico da parte del governo che, partendo da turismo, ristorazione e cultura e salvaguardandone occupazione e professionalità, cominci a delineare una prospettiva per la filiera”.