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Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna, di Modena e di Reggio Emilia esprimono grande soddisfazione per la sentenza di appello del processo Aemilia, dove viene sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio e il giudizio di primo grado relativo all'azione messa in atto dalla associazione mafiosa che ha colpito la società emiliano romagnola, da cui è scaturito il più grande processo italiano alla 'ndrangheta e nel quale i sindacati si sono costituiti parti civili.
"La riduzione di alcune pene o le prescrizioni, in parte conseguenti la riunificazione dei riti ordinario e abbreviato - si legge nel comunicato congiunto - erano attese dopo la pronuncia della Corte di Cassazione sull’aggravante mafiosa, e nulla modificano circa la gravità dei fatti di reato accertati nel processo. Assume inoltre notevole rilievo la conferma dei risarcimenti dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dalle organizzazioni sindacali, in ragione dell’azione messa in atto dalla associazione ‘ndranghetista che operava in terra emiliana, decisi nel primo grado di giudizio".
"Questa nuova sentenza deve ulteriormente alzare il livello di guardia e l’attività di prevenzione nei confronti delle organizzazioni criminali, ancora fortemente radicate e attive nel nostro territorio. A conferma di questa assoluta necessità, le recenti indagini e i diversi processi che ne stanno scaturendo, ma anche le numerose interdittive antimafia emesse nella regione, dimostrano che la criminalità organizzata sta affinando i propri strumenti di infiltrazione nelle attività economiche, nel tessuto sociale, anche grazie a imprenditori complici, con legami innegabili con molti dei protagonisti delle mafie che operano in Emilia-Romagna".
"Come Cgil, Cisl e UIl - scrivono - siamo in prima linea nel contrasto a questi drammatici fenomeni, che inquinano e danneggiano la nostra società e colpiscono i diritti primari di lavoratrici e lavoratori, i più esposti ai soprusi della criminalità organizzata e delle mafie. Anche per queste ragioni è di fondamentale importanza il “Nuovo Patto per Lavoro e per il Clima” dell'Emilia-Romagna, che propone quale tema fondativo la legalità e i diritti di lavoratrici e lavoratori, identificando e consolidando alcuni strumenti e interventi, anche di innovazione legislativa, per rendere sempre più forte l’attività di contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata da parte di tutta la società emiliano romagnola. Ribadiamo quindi, anche alla luce di questa importante sentenza, il nostro impegno costante e continuativo sul terreno della legalità, della giustizia sociale, contro tutte le mafie, con la esplicita volontà di rappresentare un pilastro fondamentale per contrastare i fenomeni di criminalità organizzata".