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Seicento inquilini che hanno passato lì tutta la vita. A Lorenteggio, alla periferia di Milano, in sei palazzine di via Tolstoi si sono svolte per decenni le esistenze di intere famiglie. La proprietà, la Reale Immobili, aveva deciso di mandarli via, a quanto si dice per trasformare gli edifici in appartamenti di pregio da dare in affitto a prezzi più alti. Ma dopo le proteste degli inquilini, le interlocuzioni dei sindacati Sunia e Sicet e il coinvolgimento del Comune, ha fatto un passo indietro: farà i lavori di manutenzione senza mandare via nessuno, almeno per ora, e riservando una maggior attenzione alle famiglie più fragili.
La vicenda prende il via a maggio. Subito dopo il lockdown i residenti hanno scoperto che i contratti di affitto in scadenza non sarebbero stati rinnovati, con una semplice comunicazione senza nominativo recapitata nella cassetta delle lettere. “Si è scatenato il panico – racconta Milena Pollara, della segreteria del Sunia di Milano, il sindacato degli inquilini e degli assegnatari di edilizia pubblica -. Nei fogli non c’era nessuna informazione, nessun riferimento al progetto, niente. I residenti si sono subito organizzati, hanno fatto assemblee, promosso un comitato, con i caposcala a raccogliere e distribuire notizie. Sono stati coinvolti gli assessori del Comune, la proprietà, i giornali. Poi sono arrivati a noi, ci hanno chiesto di assisterli e tutelarli”.
Così è partita una trattativa. Il sindacato ha espresso le legittime preoccupazioni rispetto alla presenza di persone fragili, anziani e disabili in particolare, ha chiesto un incontro alla proprietà per discutere del progetto. Intanto a una quindicina di inquilini che avevano il contratto in scadenza nel 2020 è arrivata la missiva di disdetta per finita locazione. In queste situazioni il tempo è tiranno. Se non blocchi il processo, rischi che 600 persone si ritrovino in mezzo a una strada, senza una sistemazione alternativa.
Alla pressioni Reale Group ha risposto ritirando le prime disdette: i contratti sono stati prorogati per altri quattro anni. I primi di ottobre c’è stata l’apertura del tavolo tecnico, alla presenza dei sindacati degli inquilini e del Comune. “Il nostro obiettivo era non fare uscire gli abitanti da quegli appartamenti e ci siamo riusciti – prosegue Pollara -. Ma ancora non basta. Il pericolo per ora è scampato, ma questo non vuol dire che il progetto sia stato abbandonato. Ora chiediamo l’apertura di una vera trattativa per stabilire le condizioni economiche di rinnovo dei contratti futuri a canoni sostenibili, clausole di salvaguardia per le fasce più deboli e avvio del tavolo tecnico per la realizzazione delle opere straordinarie”.
Il fatto è che nel 2023 qui arriverà la metropolitana M4, la linea blu, e questa zona è diventata appetibile, fa gola a molti. Vicino c’è il distretto della moda e del design, via Tortona, via Savona. Ma nei palazzi di via Tolstoi ci sono tanti anziani soli che negli anni hanno fatto rete, hanno costituito una comunità. Mandarli via significherebbe sradicarli, smembrare una realtà che ha una funzione sociale, in un periodo storico in cui cercare casa è davvero complicato.