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Quasi la metà degli universitari in Italia è fuorisede: 896 mila giovani, pari il 48 per cento degli iscritti, ai quali lo Stato non pensa e non bada. I posti letto a disposizione per il diritto allo studio sono infatti appena 43.864 e coprono il 5 per cento delle necessità. Tutti gli altri? Si devono ingegnare per poter frequentare, dare gli esami, raggiungere l’agognata laurea.
350 euro per una stanza
Ci sono le famiglie che adottano il pendolarismo come strategia di sopravvivenza, specie quelle in condizioni socio-economiche svantaggiate, che però non rinunciano a investire nella formazione. E quelle che affrontano grandi sacrifici: in media pagano 350 euro al mese per una stanza singola più 80 di spese condominiali e bollette. 5.160 euro totali all’anno, una cifra insostenibile per molti.
Per evitare truffe e trappole, irregolarità e abusi, Cgil, Sunia, sindacato degli inquilini, e Udu, Unione degli universitari, hanno messo a punto la Guida agli affitti per studenti fuorisede, un vademecum di 40 pagine con istruzioni e indicazioni puntuali per chi è alle prese con questa esigenza, dalla ricerca dell’alloggio al contratto di locazione, dal fisco alle agevolazioni.
Tutela dei diritti
“La pubblicazione della guida agli affitti è un passo fondamentale nella tutela dei diritti degli studenti fuorisede: oggi trovare una casa dignitosa e adeguata può essere complesso e costoso - afferma Simone Agutoli dell'Udu -. I casi di truffa, sfruttamento e discriminazione sono frequenti, come ha dimostrato la ricerca 'Emergenza fuorisede' presentata l’anno scorso. Ma grazie al contributo congiunto di Cgil e Sunia siamo in grado di offrire un supporto concreto e puntuale, garantendo agli studenti e alle loro famiglie tutte le informazioni necessarie per affrontare con consapevolezza e sicurezza il mercato degli affitti".
Le rinunce degli studenti
Considerati la scarsa offerta pubblica di alloggi, i prezzi insostenibili e la diffusione di forme di irregolarità, l'accesso allo studio è strettamente legato alla capacità delle famiglie di sostenere i costi abitativi, che incidono per il 39 per cento sulle spese mensili. Secondo i dati Udu il 37 per cento degli studenti che vive lontano dall’ateneo è stato costretto a rinunciare a trasferirsi per via delle condizioni degli alloggi offerti oppure dei canoni troppo alti, mentre l’8 per cento non ha trovato abitazioni disponibili.
“Il tema della mobilità legata a esigenze di studio, che non trova un’offerta a costi sostenibili, incide sempre più anche sui percorsi formativi – sostiene Daniela Barbaresi, segretaria confederale Cgil -: l’accesso allo studio è strettamente legato alla capacità di sostenere soprattutto i costi dell’abitazione. Decenni di mancati investimenti, una scarsa dotazione di alloggi pubblici, nettamente inferiore in Italia rispetto ad altri Paesi europei, e un mercato privato con canoni inaccessibili, rendono necessario un rinnovato impegno dello Stato, anche per fronteggiare le difficoltà di un numero crescente di famiglie”.
C’è contratto e contratto
Che differenza c’è tra canone libero e concordato, che cosa sono gli oneri accessori e a carico di chi vanno, a cosa servono la caparra confirmatoria e quella penitenziale. E poi: come deve essere un contratto di locazione, che cosa prevede, quali sono le clausole vessatorie, le garanzie, i depositi. Nella guida vengono analizzate tutte le possibili casistiche.
Dal monitoraggio dell’Udu risulta che circa il 5,5 per cento degli studenti non ha alcun contratto, con il primato negativo di Napoli, dove un rapporto su quattro è privo di contratto scritto. Seguono Catania, Benevento e Palermo che sono sopra il 15 per cento. Se però si aggiungono anche le irregolarità parziali, come le cifre non espressamente concordate, si stima che la quota nazionale di contratti irregolari superi il 10 per cento.
"Dalla ricerca dell’alloggio alla stipula del contratto, quello che compiono i fuorisede è un percorso accidentato che deve fare i conti con un mercato pieno di insidie - afferma Stefano Chiappelli, segretario del Sunia -. Case spesso degradate e inefficienti sul piano energetico e degli impianti, con nessuna trasparenza e certezza sia nella determinazione del canone che della misura delle spese accessorie. La guida arriva dopo una serie di iniziative portate avanti con Udu e Cgil, che hanno posto la questione degli alloggi per studenti universitari al centro dell’attenzione nazionale. Nelle nostre battaglie, denunce e pressioni di piazza sono emerse le gravi inadempienze del governo, in particolare sulla scelta di privilegiare l’iniziativa privata e degli studentati privati, che ci hanno portato alla raccolta firme per la petizione popolare e alla presentazione delle firme ai due rami del parlamento".
Servizi per gli universitari
Cgil, Sunia e Udu offrono tutta una serie di servizi per supportare e assistere gli universitari e le loro famiglie, anche nel caso in cui sottoscrivano un contratto di locazione. In alcune città hanno servizi congiunti dedicati, con sportelli negli atenei o nei pressi, in grado di dare consulenza a 360 gradi.
“La Cgil è impegnata per tutelare i diritti fondamentali e inalienabili della persona, sempre più a rischio – conclude Barbaresi -. Soluzioni devono essere cercate in un progetto complessivo di diritto allo studio, all'interno del quale vanno individuate anche forme di sostegno abitativo per i fuorisede, altrimenti il concetto stesso di mobilità studentesca rischia di scomparire nel nostro Paese, bloccandone ulteriormente le possibilità di sviluppo e di evoluzione sociale”.