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La Cgil Sicilia e la Cgil Palermo aderiscono e partecipano alla manifestazione che si tiene martedì 2 luglio a Palermo in segno di solidarietà all'equipaggio della Sea Watch e alla capitana Carola Rackete, della quale i promotori chiedono l’immediato rilascio, così come il dissequestro della nave. Il corteo è organizzato da Cgil, Cisl, Uil e un cartello di associazioni (Arci, Legambiente, Acli, ActionAid, Centro Astalli, Comunità di Sant'Egidio, Fondazione Migrantes, Gruppo Abele, Intersos, Medici senza frontiere, Refugees welcome Italia, Rete studenti medi, Save the children Italia, Unione degli studenti e altri). La partenza è da piazza Verdi (Teatro Massimo) alle ore 18, il presidio davanti al porto si concluderà alle 22.
“Torniamo a far prevalere le ragioni dell’umanità rispetto a quelle dell’odio e dei biechi interessi politici”, afferma il segretario generale della Cgil Sicilia Michele Pagliaro: “Se le leggi non garantiscono diritti fondamentali, la solidarietà e i princìpi di umanità, queste vanno cambiate nel rispetto dei trattati internazionali. Non possiamo consentire che il nostro Paese scivoli nella barbarie, punendo come sta facendo chi salva vite umane. Il decreto sicurezza bis è un provvedimento contro la giustizia e non deve essere convertito in legge”.
“Non ti lasceremo sola, ti sei battuta per una giusta causa, portare in salvo vite umane e saremo al tuo fianco con un popolo che prova indignazione e sgomento per quanto sta accadendo e che non vuole arrendersi a una politica fatta di odio, di sopraffazione nei confronti dei più deboli, di violenza”, dichiarano il segretario della Cgil Palermo Francesco Piastra e la responsabile migranti Cgil Palermo Bijou Nzirirane: “Restiamo umani. Se una legge è sbagliata bisogna farne un’altra. Prima viene la vita delle persone. Ci vuole una nuova legge, nel pieno rispetto dei diritti internazionali, che dia conto dei diritti e della salute delle persone. Una nuova legge che metta al riparo dalla strumentalizzazione a fini politici ed elettorali della vicenda degli sbarchi”. E così concludono: “Ringraziamo Carola Rackete e l’equipaggio, che si sono battuti per la giustizia e per la libertà dei migranti da portare in salvo. Questo triste epilogo dimostra tutta la pericolosità del dl sicurezza bis. A rischio è il valore universale dell’umanità, pilastro di ogni Stato democratico. Sosterremo sempre con forza chi fa della solidarietà e dell'umanità la propria bandiera”.
“Noi stiamo con la Capitana. Siamo dalla sua parte e la sosterremo”, dichiara Enza Pisa, responsabile del coordinamento donne della Cgil Palermo: “Bisogna bloccare questa deriva xenofoba e fascista. L'umanità trovi la forza di reagire a questa continua e cruenta strumentalizzazione e si rispettino le norme internazionali. Nessuno può essere arrestato perché si è assunto la responsabilità di salvare dei bambini, delle donne e degli uomini fuggiti da torture, fame e guerra. E troviamo inaccettabile l’ondata di odio razzista e sessista che si sta sollevando intorno a colei che, nella disperazione, si è ritrovata a dover fare una scelta che umanamente era l’unica possibile per salvare i 40 naufraghi a bordo”.