A Napoli esiste da tempo immemore una “istituzione” che è segno di grande civiltà: quella del “caffè sospeso”. Un caffè lasciato pagato per chi magari non può permetterselo. Proprio da questa tradizione Nonna Roma ha tratto ispirazione per un’iniziativa benemerita, quella della “Matita sospesa,” che intende aiutare le famiglie in difficoltà con spese scolastiche che diventano via via più esose, allargando sempre di più la forbice delle diseguaglianze sociali in un settore, quello dell’istruzione, che dovrebbe essere universale per definizione. 

Come partecipare

La campagna ha come obiettivo quello di raccogliere, durante l'intero anno di studi, materiale scolastico da donare a studentesse e studenti in difficoltà, per permettere a tutte e tutti di frequentare la scuola con le stesse opportunità, garantendo così un diritto allo studio universale.

Contribuire è semplice Si può effettuare una donazione su GoFundMe, oppure consegnare direttamente il materiale scolastico nei punti di raccolta e nelle cartolibrerie convenzionate. Tutte le informazioni e i luoghi di raccolta in continuo aggiornamento si trovano sul sito di Nonna Roma.

Le diseguaglianze crescono

L’associazione è nata nel 2017 per contrastare povertà e disuguaglianze economiche e sociali. Negli anni ha aiutato migliaia di famiglie in condizioni di povertà grazie alla distribuzione dei pacchi alimentari. Gestisce su tutta Roma Social Market, empori solidali in cui fare la spesa o fare una donazione, pensati per sostenere le persone su tutto il territorio romano. Nonna Roma offre anche assistenza legale e assistenza per pratiche burocratiche per la fruizione di servizi di welfare e avvia percorsi di reinserimento sociale e lavorativo.

È particolarmente attiva nell’ambito della scuola. Con materiale scolastico e iniziative formative ha aiutato centinaia di minori: dalle attività di doposcuola fino alle donazioni realizzate, appunto, con il progetto “Matita sospesa”.

Scuola, quanto mi costi

Zaini, diari, quaderni e libri di testo hanno un costo sempre più elevato per tantissime famiglie già colpite, durante tutto l’anno, dal caro bollette, dall’inflazione e dall’aumento dei prezzi di beni di prima necessità.

La disuguaglianza educativa colpisce in misura crescente le famiglie italiane, ma si accanisce più duramente su coloro che vivono in condizioni di povertà. Secondo il rapporto Domani (im)possibili di Save the Children, nel 2023 il 23,9% degli adolescenti ha dichiarato di non poter acquistare tutti i libri o materiali scolastici necessari a causa di difficoltà economiche. In un contesto nazionale in cui il 22,2% dei minori vive in condizioni di povertà relativa (Istat, 2023), rendendo difficile l'accesso a un'istruzione completa e dignitosa. 

"Matita sospesa", spiegano all’associazione, offre una possibilità concreta di inclusione educativa e di rivendicazione del diritto allo studio. L'anno scorso, grazie a questa iniziativa, sono stati aiutati oltre 300 bambini/e e ragazzi/e, garantendo un supporto continuativo per tutta la durata dell'anno scolastico.

E non si tratta solo di un pur fondamentale aiuto materiale, sottolineano, ma di un “atto politico che afferma il diritto allo studio come fondamentale e inalienabile, sfidando un sistema che lascia indietro chi è economicamente svantaggiato”.

Le proposte della Flc Cgil

A ottobre dello scorso anno la Flc Cgil ha inviato alla Commissione VII (Cultura, Scienza e Istruzione) della Camera dei deputati una serie di proposte sul tema scottante del costo dei libri di testo. L’idea è quella della creazione di un fondo statale che garantisca la completa gratuità dei libri di testo per le alunne e gli alunni che frequentano la scuola dell’obbligo, senza trascurare la gratuità per l’acquisto dei sussidi prodotti in formato digitale o misto. In una fase di transizione è anche possibile pensare a un prestito in comodato d’uso dei libri di testo.

Il sindacato ha anche chiesto “la garanzia di un’omogenea prestazione dei supporti informatici al fine di evitare disparità e disuguaglianze sul livello territoriale derivanti dall’uso di strumentazioni informatiche assai differenziate e diversamente performative”. 

Sarebbe necessaria, infine, l’introduzione di buoni libro da destinare alle famiglie di tutte le studentesse e gli studenti frequentanti la scuola secondaria di primo e secondo grado che rientrano nella fascia media delle dichiarazioni Isee. La politica, come era purtroppo prevedibile, non ha risposto.