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Era presente praticamente mezza Italia (11 regioni) e più di 20 strutture della Cgil, al 2° Forum della Scuola del popolo tenutosi all’Aquila il 7 e 8 luglio. All’interno della prestigiosa cornice del Gssi della città abruzzese, partendo dalla figura di Don Milani e dal suo “Nessuno resti indietro”, si è parlato di una solidarietà concreta, di un’azione politica della Cgil sul territorio fatta di animazione culturale. Una vera e propria nuova forma di militanza per i propri iscritti.
”La Cgil afferma il valore della solidarietà in una società senza privilegi e discriminazioni" e in cui "la cultura arricchisca la vita di tutte le persone, rimuovendo gli ostacoli politici, sociali ed economici che impediscono alle donne e agli uomini native/i e immigrate/i di decidere (…) della propria vita e del proprio lavoro“: questo viene detto nell’art. 2 del suo Statuto. Un impegno che riguarda tutti gli scritti quindi, senza deleghe a specifiche strutture: proprio da questa suggestione è nata la Scuola del popolo. Sono 16 quelle attive oggi, animate da centinaia di collaboratori, tutti volontari a titolo gratuito. 240 mila sono le persone raggiunte dai materiali pubblicati sui “social” della Scuola del Popolo di Oristano, a cui bisogna però aggiungere le pagine di Alessandria, Caserta, L’Aquila e Caserta. Cresce inoltre la pubblicazione e trasmissione delle “pillole”. Piccoli video a contenuto culturale che quotidianamente vengono immessi nella rete di associazioni aderenti che raggruppano migliaia di persone.
L’attività svolta in un anno, illustrata all’Aquila è stata imponente: decine e decine di corsi, convegni, seminari, viaggi di approfondimento, aste per favorire donazioni, fino all’organizzazione di un simposio nazionale di scultura durato 8 giorni. Ma, più importante, è stata la creazione di una fitta rete di collaborazioni sul territorio. A febbraio di quest’anno è nata la collaborazione tra la Flai e la Flc nazionale, coordinata dalla Cgil. Di questo si è parlato nella seconda sessione del Forum. Un accordo che si basa sull’utilizzo della “rete” ideata dalla Scuola del popolo per veicolare i video. La trasmissione delle pillole attraverso la rete dei telefoni cellulari, infatti, permetterà di tenere in contatto i tanti iscritti della Flai dispersi nelle campagne.
Ma non solo: l’obiettivo è di creare uno scambio culturale in cui i lavoratori stranieri possano illustrare la loro cultura e le loro competenze. Il progetto “Flainclude”, così è stata chiamata questa iniziativa, è in fase avanzatissima di sperimentazione. Il Forum si è concluso con una conferenza stampa in cui è stato presentato un ulteriore progetto: “P.A.I. Punti di Accoglienza e Inclusione”. Un Forum di non solo parole, quindi. Infatti, come spiegato da Francesco Marrelli della Cgil L’Aquila, Miriam Del Biondo della Flc L’Aquila e Nadia Rossi della Flai Abruzzo, a breve la Camera del lavoro dell’Aquila aprirà un P.A.I. a Pescina, nel Fucino, dove accogliere i cittadini e i braccianti stranieri di una grande comunità magrebina.
Utilizzando il progetto di animazione culturale proposto dalla Scuola del popolo si metteranno a disposizione non solo le competenze dei collaboratori volontari, in particolare della Flai e della Flc ma sarà coinvolto l’intero mondo Cgil. Verrà così creata una struttura di accoglienza e inclusione che offrirà una risposta a bisogni più immediati della comunità, ma permetterà inoltre una contaminazione culturale: una vera inclusione quindi, e non di facciata. Ma questo è solo il primo esempio, si sta lavorando, infatti, all’apertura di analoghi P.A.I. in Sicilia, Lazio e in altre regioni.