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Di scuola non si parla: potrebbe essere uno dei temi su cui le forze politiche dovrebbero giocarsi – dopo due anni di pandemia che hanno messo a nudo le mancanze del nostro sistema dell’istruzione – il voto delle italiane e degli italiani. E invece niente: nessuna traccia di questo argomento nel dibattito elettorale. Il tema occupa però un certo spazio nei programmi delle liste e delle coalizioni in gara, anche se forse non in quella posizione centrale che meriterebbe. Le differenze ovviamente sono evidenti: se per il centrodestra l’enfasi è posta su meritocrazia e parità scolastica (quest’ultima anche da parte del Terzo polo) nel programma del centrosinistra spicca l’adeguamento degli stipendi degli insegnanti e l’estensione del tempo pieno. Ma vediamo in sintesi le diverse proposte.
Centrodestra
Senza troppe sorprese, al primo punto del capitolo scuola del programma di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si legge che bisogna “rivedere in senso meritocratico e professionalizzante il percorso scolastico”. Così come, più avanti, l’enfasi posta sulla necessità di “riconoscere la libertà di scelta educativa delle famiglie attraverso il buono scuola”. Nel programma della coalizione previsti anche un piano per “l'eliminazione del precariato del personale docente e investimento nella formazione e aggiornamento dei docenti”; l’ammodernamento, la messa in sicurezza e nuove realizzazioni di edilizia scolastica; la valorizzazione e promozione delle scuole tecniche professionali.
Centrosinistra
“Vogliamo investire nella scuola e nell’istruzione universitaria e professionale, strumenti di emancipazione e riscatto delle persone e ossigeno per l’intera società”: così nel capitolo dedicato alla scuola del programma elettorale del Partito democratico. A partire dagli stipendi degli insegnanti che entro i prossimi cinque anni andranno adeguati alla media europea. Il Pd punta anche a rendere “gratuita e obbligatoria la scuola dell’infanzia” e a garantire la progressiva gratuità dei servizi educativi 0-3 anni per i nuclei familiari a basso Isee. Sì anche alla gratuità in base all'Isee del trasporto pubblico casa-scuola. Proposta anche l’estensione del tempo pieno a partire dal Sud e l'aumento dei docenti di ruolo di sostegno. Le scuole dovranno poi essere “luoghi sicuri, belli, aperti tutto il giorno”.
Uno dei primi atti dell’alleanza Verdi-Sinistra sarà una proposta di legge che preveda: la riduzione a un massimo di 20 alunni per classe; la gratuità dell’istruzione, dal nido all’università; l’assunzione di un numero molto più ampio di docenti a tempo indeterminato, anche stabilizzando coloro che insegnano precariamente da più tempo; l’allineamento dei finanziamenti ordinari al sistema dell’istruzione alla media europea (6% del Pil). Per Verdi e Sinistra Italiana occorre poi “intervenire con una legge ad hoc per contrastare la piaga della povertà educativa nelle periferie e nelle realtà più sofferenti” e “cancellare l’attuale legislazione relativa ai Pcto”, la vecchia alternanza scuola-lavoro. Infine, prevista anche l'estensione dell'obbligo scolastico a 18 anni.
Movimento 5 Stelle
Tra le proposte al primo posto l’adeguamento degli stipendi degli insegnanti italiani a quelli europei. Occorre anche intervenire, dopo due anni di pandemia, sul benessere a scuola, con “più psicologi e pedagogisti per fornire un sostegno ai nostri ragazzi e a tutta la comunità scolastica”. Prevista anche l’introduzione di una “Scuola dei mestieri” per “valorizzare e recuperare la tradizione dell’artigianato italiano”.
Terzo Polo
Punto forte del programma di Azione e Italia Viva è il riordino dei cicli scolastici: innalzamento dell’obbligo a 18 anni e, tuttavia, riduzione da 13 a 12 anni della frequenza scolastica, con termine delle superiori a 18 anni. Sì all’estensione del tempo pieno a tutte le scuole primarie. Per quanto riguarda i docenti, va rinnovato il contratto così da garantire un aumento dignitoso a tutti ma, insieme, occorre – tema molto controverso e complesso – “introdurre forme di carriera per il personale della scuola”. Bisogna poi “ridurre il numero massimo di alunni per classe, per aumentare il tempo che ciascun docente riesce a dedicare a ogni studente”. Centrale, infine, il tema annoso della “libertà di scelta educativa” che passa per una compiuta attuazione della parità scolastica da sostenere attraverso buoni scuola e rimborsi fiscali.
Unione Popolare
Punto forte del programma è l’abolizione della “Buona Scuola” di Renzi e dell’alternanza scuola-lavoro. Da sottolineare anche l’eliminazione delle classi pollaio e il conseguente aumento del personale docente e tecnico-amministrativo. Poi: la scuola dell'infanzia garantita a tutti a partire da 3 anni, e la costruzione di asili nido pubblici in tutto il paese; un piano la per la messa in sicurezza e l’adeguamento degli edifici scolastici; la stabilizzazione del personale precario della scuola con almeno 36 mesi di servizio.