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“La ricerca della Fondazione Di Vittorio è la fotografia di un Paese in declino”. Questo il commento al report “Il disagio occupazionale e la disoccupazione sostanziale nel 2021 in Italia”, della segretaria confederale Cgil Tania Scacchetti: “Un Paese che ha urgenza d'investimenti orientati e finalizzati alla crescita dell’occupazione, ma anche d'interventi di regolazione del mercato del lavoro per migliorarne la qualità”.
La dirigente sindacale evidenzia tre dati: “La crescita dell’occupazione trainata più dal calo demografico che non dalla spinta della crescita del Pil; la fascia di disagio occupazionale che ormai coinvolge quasi due cittadini su dieci; i giovani e le donne, che segnano purtroppo i dati peggiori”.
Come intervenire, allora? “Occorrono anzitutto nuove politiche industriali che sappiano guidare una giusta transizione e scommettere sull’innovazione digitale. Inoltre, serve un nuovo ruolo dello Stato che, a partire dal sistema pubblico e dalla garanzia dei diritti di cittadinanza, si ponga l’obiettivo della piena e buona occupazione”.
Per Scacchetti, inoltre, sono necessarie “misure che abbiano come obiettivo la crescita dei salari, oltre che la rimodulazione e la riduzione degli orari di lavoro. Infine, serve un intervento deciso per contrastare la precarietà e favorire la buona regolazione del mercato del lavoro”.
La segretaria confederale Cgil, infine, sottolinea che “la condizione di eterna precarietà e di forte disagio nel mondo del lavoro non solo frena i progetti di vita dei singoli, ma racconta di un modello di sviluppo sbagliato che gioca la sua competitività sul lavoro povero e compressione di diritti. Un modello di sviluppo che va cambiato”.