Sardegna: una nuova protesta del settore delle costruzioni, dopo i quattro presìdi davanti alle Prefetture, domani mattina dalle 10 alle 12 sulla 131, all’altezza del bivio di Villagreca-Nuraminis, dove Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil si sono dati appuntamento, insieme ai lavoratori edili, per spiegare le ragioni della manifestazione nazionale unitaria organizzata per lo sciopero generale a Roma, in piazza del Popolo, venerdì 15 marzo.
Il luogo del volantinaggio di domani è stato scelto come simbolo delle troppe incompiute del settore in Sardegna, con oltre cento opere bloccate da anni. In particolare, il tratto della 131 all’altezza di Villagreca è interessato da un cantiere aperto da più di dieci anni per modificare il tracciato ed eliminare il pericoloso incrocio a raso di Nuraminis.
Nello stesso territorio è in stallo la costruzione del nuovo ospedale di San Gavino, ma è lungo l’elenco delle opere individuate in tutta la Sardegna dai sindacati, che denunciano la perdita di trentamila posti di lavoro in dieci anni e, a fronte di questo dato, l’incapacità di far fronte alla crisi a partire dal completamento e avvio di importanti cantieri. Fra i tanti, la diga di Monte Nieddu, la 195 sulcitana, la nuova 554, il distretto irriguo della Marmilla, il ponte di Sant’Antioco, la 293/195 Giba-Nuxis, le bonifiche dei siti minerari, il recupero dei centri storici, la manutenzione delle reti viarie provinciali, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio, l’edilizia scolastica e ospedaliera. Insomma, una serie di interventi che potrebbero portare sviluppo e lavoro, ma che restano imbrigliati nelle incertezze e nei tempi larghi della burocrazia e, spesso, nell’inerzia dei decisori politici: per queste ragioni anche i sindacati sardi parteciperanno con una folta delegazione alla manifestazione in piazza del Popolo e fanno appello anche al nuovo governo regionale affinché affronti al più presto il tema con la dovuta attenzione.