In Italia più di otto persone su 100 vivono in condizioni di povertà energetica, un dato che peggiora nella fascia di popolazione anziana e che sembra destinato ad aggravarsi alla luce del rincaro dei prezzi dell’energia. Il rischio è che le tensioni geopolitiche, in assenza di interventi mirati, portino a nuovi aumenti delle bollette. È per questo che Cgil, Spi, Filctem e Federconsumatori rilanciano la campagna di informazione che ha visto impegnate le quattro organizzazioni già nel corso del 2024.

L’obiettivo è aiutare le cittadine e i cittadini a orientarsi nella giungla di prezzi e tariffe. La campagna finora ha raggiunto migliaia di persone e oggi (venerdì 10 gennaio) riprende per sostenere anche le richieste di specifici interventi politici: tra i primi da mettere in campo con urgenza, il rafforzamento delle misure di contrasto della povertà energetica, il disaccoppiamento del prezzo finale dell’energia elettrica dal prezzo del gas e la revisione dell’albo dei venditori di energia.

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“Fermo restando che pensioni e salari dovrebbero essere adeguati al costo della vita, chiediamo che venga aumentato l’importo del bonus energetico, allargata la platea dei beneficiari e semplificato l’iter per l’accesso”, dichiarano Cgil, Spi, Filctem e Federconsumatori: “Allo stesso tempo occorre puntare su interventi che accrescano l’efficienza energetica delle abitazioni consentendo così di abbattere la spesa e ridurre i consumi di energia. Infine, sarebbe opportuno stabilire un automatismo che, a differenza di quanto accade finora, faccia scattare l’ingresso nel mercato tutelato al compimento del settantacinquesimo anno di età”.

Nei mesi scorsi proprio la fine del mercato tutelato aveva già esposto i soggetti più fragili al rischio di incorrere in contratti particolarmente onerosi e poco chiari o in vere e proprie truffe. Per questo le quattro sigle che rappresentano lavoratori, pensionati e consumatori sollecitano le aziende del settore a impegnarsi in un’informazione trasparente agli utenti.

Alla luce di queste considerazioni, poi, anche il progetto del governo sull’autonomia differenziata viene giudicato da Cgil, Spi, Filctem e Federconsumatori tanto folle quanto pericoloso: “L’autonomia differenziata costringerebbe le singole Regioni ad affrontare il tema dell’energia autonomamente, quando invece andrebbero costruiti interventi che guardano a politiche europee per famiglie e imprese. Per tutte queste ragioni siamo sempre più motivati a portare avanti la nostra campagna referendaria per chiedere la cancellazione di questa legge”.