La riforma della giustizia approvata alla Camera rappresenta un passo significativo verso la separazione delle carriere dei magistrati requirenti e giudicanti, una storica battaglia di Forza Italia e della destra italiana. Se approvata, questa riforma avrà un impatto duraturo sull’organizzazione della magistratura italiana, segnando una svolta nel rapporto tra giudici e pubblici ministeri e rafforzando il principio di separazione dei poteri.

Ecco i principali punti del provvedimento:

Obiettivo principale: separazione delle carriere

Il disegno di legge costituzionale propone una modifica del Titolo IV della Costituzione, introducendo una netta separazione tra:

  • Magistrati requirenti (i pubblici ministeri che esercitano l'azione penale);
  • Magistrati giudicanti (i giudici che decidono sulle cause).

Per garantire questa separazione, vengono istituiti due organi di autogoverno distinti:

  • Consiglio superiore della magistratura giudicante (Csm giudicante);
  • Consiglio superiore della magistratura requirente (Csm requirente).

Composizione dei Consigli

Entrambi i Consigli sono presieduti dal Presidente della Repubblica.

Membri di diritto:

  • Csm giudicante: il Primo Presidente della Corte di Cassazione.
  • Csm requirente: il Procuratore Generale della Corte di Cassazione.

Gli altri componenti sono estratti a sorte:

  • Un terzo da un elenco di avvocati e professori compilato dal Parlamento in seduta comune;
  • Due terzi tra i magistrati giudicanti per il Csm giudicante e tra i magistrati requirenti per il Csm requirente.

I vicepresidenti di ciascun Consiglio saranno eletti tra i componenti estratti a sorte dall’elenco parlamentare.

Alta Corte disciplinare

La riforma istituisce un’Alta Corte disciplinare con giurisdizione su tutti i magistrati (giudicanti e requirenti). La composizione prevede 15 membri, così selezionati:

  • 3 nominati dal Presidente della Repubblica;
  • 3 estratti a sorte da un elenco compilato dal Parlamento in seduta comune;
  • 6 giudicanti con specifici requisiti;
  • 3 requirenti con specifici requisiti.

Il presidente dell’Alta Corte sarà scelto tra i membri nominati dal Presidente della Repubblica o sorteggiati dall’elenco parlamentare. Le sentenze dell’Alta Corte possono essere impugnate davanti alla stessa Corte, che giudicherà in una composizione diversa.

Scenario politico

Il testo è stato approvato con 174 voti favorevoli, 92 contrari e 5 astenuti. +Europa e Azione hanno votato con la maggioranza. Italia Viva si è astenuta. Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), Movimento 5 Stelle (M5s) e Partito Democratico (Pd) hanno votato contro. La maggioranza punta a ottenere l’approvazione definitiva del Senato prima della pausa estiva, ma le opposizioni promettono battaglia, sollevando critiche sulla modalità di sorteggio dei membri e sull’indipendenza della magistratura.