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"La riforma Cartabia presenta storture che vanno cambiate". A dirlo è il segretario generale Silp Cgil Pietro Colapietro: "Prevedere per alcuni reati di particolare allarme sociale, come i furti, le truffe, addirittura le violenze e le lesioni, l'obbligo di una querela di parte, significa dare un segnale sbagliato alle vittime e vanificare anche il lavoro delle forze di polizia".
Colapietro rimarca di essersi "confrontato con molti colleghi e con vari amici magistrat, e tutti sono concordi nel sostenere che la questione della procedibilità per alcuni reati, previa querela di parte, va rivista. Nei giorni scorsi a Palermo la Procura della Repubblica è stata costretta a chiedere la scarcerazione di tre imputati di lesioni, aggravate dal metodo mafioso, per mancanza di querela. Le vittime, interpellate dal giudice, si sono infatti rifiutate di querelare gli autori del pestaggio. Il rischio che i malavitosi uscissero dal carcere è stato evitato solo grazie alla detenzione per altri reati".
Il segretaio generale Silp così conclude: "Auspichiamo dunque modifiche e correttivi importanti, nella speranza che non si vadano a toccare altri strumenti fondamentali nella lotta alle mafie e alla criminalità organizzata come le intercettazioni".