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“Dopo diverse difficoltà e con ancora con molti ritardi, si comincia ad intravedere, dopo il fermo legato al lockdown, una prima accelerazione nella ricostruzione nel Centro-Italia, in particolare nelle Marche e in Umbria”. Così dichiara Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, il principale sindacato delle costruzioni.
“Tra gli aspetti positivi vi è l’avvio a regime del Durc di congruità con oltre 340 richieste pervenute al sistema delle casse edili, per un costo dichiarato della manodopera di oltre 11 milioni di euro, contro le 110 circa richieste di febbraio 2020 e tre milioni di costo della manodopera dichiarati. Questo dimostra l’efficacia dello strumento e la velocità con cui il sistema bilaterale risponde alle richieste delle imprese e dei Rup (Responsabili unici del procedimento) a dimostrazione che semplificazione, efficienza, lotta al lavoro nero si possono tenere insieme senza problemi o ritardi”.
"Ora si tratta di implementare ulteriormente strumenti e meccanismi per contrastare illegalità e lavoro nero, dai tavoli prefettizi sui flussi di manodopera al budget di cantiere, all’invio dei settimanali in forma semplificata anche alle casse edili. Soprattutto, il Durc di congruità deve diventare la regola tanto negli appalti pubblici, attuando l’art. 105 comma 16 del codice appalti, quanto nell’edilizia privata” prosegue Genovesi, chiedendo che tutti gli incentivi messi in campo dallo Stato, a partire dal 110% previsto dal decreto rilancio vadano ad alimentare lavoro regolare e rispetto dei Ccnl dell’edilizia “per questo occorre subordinarli non solo ai bonifici parlanti e alla certificazione Enea, ma anche al Durc di congruità. In questo modo le ingenti risorse che verranno spese per case ed edifici più sicuri e sostenibili non andranno ad alimentare lavoro nero, caporali e imprese irregolari ma al contrario possono essere un volano per la qualificazione del lavoro e per sostenere le aziende più serie che rispettano i contratti".
Se solo si applicasse il Durc di dongruità, conclude il sindacalista, "anche per gli incentivi per risparmio energetico, bonus facciate e antisismico, come abbiamo dimostrato anche nel recente rapporto curato con Legambiente, si farebbero emergere oltre 200 mila lavoratori con un beneficio per lo Stato, tra contributi e tasse, di circa 900 milioni di euro” conclude il segretario".