Faenza si mobilita per chiedere risorse che facciano ripartire il territorio ferito e sconvolto dall'alluvione. Per questo, a distanza di poco meno di tre mesi dalla visita di Maurizio Landini a Faenza lo scorso 28 giugno, il segretario generale della Cgil è stato di nuovo ospite del sindacato per una iniziativa che lo scorso 15 settembre ha voluto fare il punto della situazione. Sullo sfondo i problemi irrisolti causati dall'alluvione del maggio scorso e la manifestazione già fissata per il prossimo 26 settembre, giorno in cui la Cgil Emilia-Romagna porterà nella Capitale la protesta delle popolazioni colpite "per chiedere al governo le risorse necessarie alla ricostruzione post alluvione, per famiglie, aziende e per la messa in sicurezza del territorio".
Bussandri, Cgil Emilia-Romagna: "Risposta finora assolutamente inadeguata. Il 26 settembre protesteremo a Roma"
"Il prossimo 26 settembre la Cgil Emilia-Romagna sarà a Roma in piazza Capranica (a pochi metri dalla sede della Camera dei Deputati, ndr) per rivendicare le ragioni delle popolazioni alluvionate dell'Emilia e della Romagna, di fronte a una risposta che a nostro avviso è stata fino adesso assolutamente inadeguata", ha detto Massimo Bussandri, segretario generale della Cgil regionale. C'è un tema risorse che resta aperto. Quelle annunciate non sono sufficienti a coprire la totalità dei danni subiti da lavoratori, pensionati, famiglie e imprese. I 600 milioni di euro annunciati coprono a malapena un ottavo dei danni sommariamente registrati. Questo si aggiunge ai ritardi che abbiamo scontato anche per una struttura commissariale voluta da questo governo e che è totalmente slegata da questo territorio e da questa Regione. Pensiamo che non ci debba essere una ricostruzione calata dall'alto. la ricostruzione deve essere anche un'occasione di ripensare il modello di sviluppo di questo territorio. per farlo abbiamo bisogno di una interlocuzione e di un confronto costante con la struttura commissariale e anche con il governo. Interlocuzione che purtroppo fino a oggi non c'è stata".
Melandri, Cgil Ravenna: "A oltre quattro mesi dall'alluvione non ci sono ancora gli indennizzi annunciati per famiglie e imprese"
"La questione alluvione ha una dimensione nazionale - ha detto Marinella Melandri, segretaria generale della Camera del Lavoro Cgil di Ravenna -. Sul territorio si è fatto quello che si poteva, anche e soprattutto grazie al contributo inestimabile del volontariato. Adesso abbiamo bisogno di risposte concrete e la presenza del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, alla nostra iniziativa dimostra la volontà della confederazione di farsi carico, a livello nazionale, dei problemi di questo territorio. Questa è la prima tappa di un lungo percorso nel quale vogliamo impegnarci. Il 26 settembre faremo un presidio a Roma per portare fuori dal Parlamento la voce degli alluvionati e rappresentare le necessità di finanziamento da prevedere nella Legge di Bilancio 2024. Non possiamo lasciare soli questi territori. Proseguiremo nelle iniziative, organizzando presidi e facendo sentire la nostra voce".
"Avevamo il sentore che con il passare del tempo l'attenzione dedicata al disastro dell'alluvione nella provincia di Ravenna sarebbe andata sparendo - ha detto ancora la segretaria Marinella Melandri -. A oggi, dopo oltre quattro mesi da quei tragici eventi, non ci sono ancora gli indennizzi che dovrebbero essere destinati a famiglie e imprese. C'è bisogno di un salto di qualità. Il tempo perso in questi mesi è un problema per i cittadini di questo territorio. Di fronte a un disastro di queste dimensioni abbiamo bisogno che sul territorio si senta la voce dello Stato, che arrivino risposte veloci e concrete, anche su quali interventi verranno fatti fin da subito per evitare che con l'arrivo dell'inverno possiamo trovarci di nuovo di fronte a una tragedia come quella che abbiamo vissuto a maggio. In più l'annuncio dello scorso 14 settembre della possibilità di presentare domanda per gli indennizzi da metà novembre, senza specificare modalità e procedure, è assolutamente insoddisfacente".
Landini, Cgil: "Ritardi inaccettabili"
"I ritardi non sono accettabili. Il governo dichiara che le persone avranno il 100% dei rimborsi dei danni, ma a quasi 5 mesi dall'alluvione, non hanno ancora visto le risorse promesse e non sanno cosa devono fare per richiederle". A dirlo è Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, presente all'iniziativa di Faenza. "Un ritardo incomprensibile considerando anche le esperienze virtuose della gestione di cataclismi precedenti quali il terremoto, situazioni nelle quali si è visto che c'è la possibilità di risarcire tutti e far ripartire l'economia".