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Ci siamo. Per tutte quelle famiglie che, per prime, fecero richiesta del reddito di cittadinanza non appena fu possibile, nel marzo del 2019 e che ne hanno usufruito già dall'aprile successivo, è arrivato il momento, qualora fossero ancora in essere i requisiti necessari, di rinnovare la domanda. A settembre 2020, infatti, si è concluso il primo ciclo, avendo, la misura, una durata di 18 mesi.
In base a quanto stabilito nel decreto legge numero 4 del 2019, in questo mese di ottobre, nel quale l’erogazione è sospesa, come da previsione normativa (la sospensione non si applica nel caso della Pensione di Cittadinanza, il cui rinnovo avviene automaticamente) gli utenti che volessero possono ripresentare l’istanza.
“Al fine di presentare la domanda i cittadini possono recarsi all’Inca – ci informa Giuseppe Colletti del patronato della Cgil –. Nel mese di ottobre non percepiranno il reddito, ma rinnovando la richiesta, se verrà accolta, a novembre riceveranno la prima mensilità. Per altri 18 mesi”.
Quali sono i requisiti richiesti? “Se l’Isee è ancora in corso di validità, non c’è bisogno di presentarlo. Per il resto, valgono i requisiti riferiti al richiedente la prestazione, che deve essere un cittadino italiano o dell’Unione europea o di paesi terzi ma titolare di un permesso di soggiorno per lungo periodo o titolare di protezione internazionale o apolide. La residenza, per i cittadini stranieri, deve essere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo”.
E i requisiti economici? “Deve avere una Isee inferiore a 9360 euro, in corso di validità – ci spiega Giuseppe Colletti –, avere un patrimonio immobiliare, ai fini Isee, non superiore a 30 mila euro (la casa di abitazione non viene considerata) e un patrimonio mobiliare (conti correnti, depositi, libretti bancari ), sempre definito ai fini Isee, non superiore a 6000 euro per i nuclei con un solo componente, 8000 per quelli con due componenti, 10000 per i nuclei da 3 o più componenti, calcolando un incremento di 1000 euro per ogni figlio a partire dal terzo. Tutti i massimali sono incrementati di 5000 euro per ogni componente con disabilità e di 7500 euro per ogni componente con disabilità grave o non autosufficiente”.
Ci sono poi i requisiti legati al reddito familiare, il cui calcolo è più complicato. “Per questo – consiglia Giuseppe Colletti – è meglio recarsi negli uffici dell’Inca Cgil e farsi assistere da un nostro operatore”.
I criteri riguardano anche l’intestazione o la disposizione di macchine e moto. Incompatibile essere proprietario o avere a propria disposizione autoveicoli immatricolati per la prima volta nei 6 mesi antecedenti la domanda del reddito o autoveicoli superiori a 1600 di cilindrata o motoveicoli superiori a 250 di cilindrata.
Non è l’unico caso di incompatibilità. Per non perdere tempo ed essere certi di rispettare tutti i requisiti la via più semplice resta quella di prendere appuntamento presso la sede del patronato più vicino. Così – ci dice Giuseppe Colletti – sarete certi di avere tutte le carte in regola per richiedere il reddito di cittadinanza”.