PHOTO
"C'è un’apertura di credito: ci sono alcuni elementi importanti e nuovi che rispondono a questioni che il sindacato ha posto". Questo il primo giudizio sul nuovo governo da parte della segretaria generale della Fiom Cgil Francesca Re David, in un'intervista rilasciata oggi (giovedì 5 settembre) al quotidiano La Stampa: "Mi preoccupa però molto il silenzio su altri temi, e di altri invece vorrei capire lo 'svolgimento'. Attendiamo il presidente del Consiglio perché illustri più ampiamente il programma. Cgil, Cisl Uil hanno presentato una piattaforma, noi metalmeccanici abbiamo fatto uno sciopero, e servono risposte urgenti per le tante crisi in atto".
L'esponente sindacale apprezza "sicuramente il taglio del cuneo fiscale a totale vantaggio dei lavoratori, è un fatto che in Italia lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre l'80 per cento delle tasse". Re David apprezza "il tema del salario minimo collegato all’erga omnes dei contratti, che dà valore ai diritti e agli istituti normativi collegati ai contratti nazionali" e sottolinea "la proposta di una legge sulla rappresentanza sindacale, che dà attuazione alla Costituzione". Apprezzabili sono anche "il rilancio della lotta all'evasione fiscale, le politiche economiche e sociali finalizzate alla crescita, l'enfasi sulla transizione ecologica, la riaffermazione del valore dei beni comuni, come l’acqua e la scuola pubblica".
Francesca Re David rimarca, però, il "buco immenso sulle pensioni. Si accenna a opzione donna, ma chi la utilizza perde quasi la metà dell’assegno. Non si riconoscono il lavoro intermittente, quello riproduttivo, quello gravoso. La pensione di garanzia dei giovani, legata al fondo previdenziale integrativo pubblico, significa che se la debbano pagare da soli". Inoltre, la segretaria generale Fiom rileva che "non si parla dei rinnovi dei contratti pubblici", né del "sostegno alla defiscalizzazione degli aumenti contrattuali".
C'è poi il tema dell'immigrazione. "Si parla in prospettiva di una legge ad hoc e di una riforma delle regole di Dublino, ed è giusto, ma intanto c'è una situazione di emergenza", continua l'esponente sindacale: "Aspettando la legge, non si può continuare a lasciare le persone morire in mezzo al mare. Bisogna dare senso al cambiamento e modificare profondamente i decreti sicurezza". Gli ultimi elementi di perplessità riguardano la "riduzione dei parlamentari, che mi convince poco, e l'autonomia differenziata, su cui noi non siamo d’accordo, nemmeno nella versione dell'Emilia Romagna". Infine, conclude Re David, "vogliamo capire come si vogliono risolvere le tantissime crisi industriali aperte: i governi precedenti hanno tagliato gli ammortizzatori sociali e siamo al disastro".