"Se le notizie relative all’episodio di razzismo che si sarebbe consumato in una scuola della nostra provincia, a Foligno, venissero confermate, saremmo di fronte ad un fatto di gravità inaudita. Ogni forma di discriminazione è odiosa, ma se questa avviene in una scuola e da parte di chi dovrebbe trasmettere cultura e valori positivi ai ragazzi, allora il tutto assume contorni ancora più inquietanti". Lo dichiarano in una nota Moira Rosi, segretaria della Flc Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia, segretario della Cgil di Perugia, e Vincenzo Sgalla, segretario della Cgil dell’Umbria.
I dirigenti sindacali si riferiscono a quanto sarebbe avvenuto in una scuola elementare di Foligno, la Monte Cervino, dove un maestro supplente avrebbe costretto un bambino di colore a girarsi verso la finestra e avrebbe detto agli altri bimbi che era "troppo brutto per essere guardato in viso". Stando al racconto dei genitori, il supplente si sarebbe giustificato con la dirigente scolastica parlando del gesto come di un "esperimento sociale, ispirato ad altri casi analoghi presenti anche in rete". Il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, precisa che "sono in corso indagini e si attende una dichiarazione ufficiale della scuola, perche' al momento le informazioni che abbiamo sono basate sui racconti dei bambini".
Proseguono i responsabili Cgil: "Viviamo una fase storica nella quale provano a riaffacciarsi con prepotenza sentimenti e parole di odio e intolleranza. Dobbiamo fare muro contro questa deriva pericolosa e proteggere prima di tutto luoghi fondamentali come le scuole da ogni possibile germe di razzismo. Sappiamo che le tante lavoratrici e i tanti lavoratori umbri della scuola sono impegnati quotidianamente in questa difesa e per trasmettere alle alunne e agli alunni quei valori di solidarietà, accoglienza, uguaglianza e giustizia sociale che sono alla base della nostra Costituzione".