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"La mozione approvata dal Consiglio regionale sulle liste d’attesa nella sanità è un atto di estrema rilevanza, che manifesta sensibilità di fronte a un problema che noi del Sindacato dei Pensionati della Cgil abbiamo sollevato da tempo e che ci ha visti impegnati durante il mese di ottobre in 52 iniziative tenute davanti a strutture sanitarie, nelle piazze, per le strade della Puglia". Inizia così la nota del segretario generale dello Spi Cgil Puglia, Gianni Forte.
"Abbiamo avuto modo di raccogliere il disagio e la rabbia perlopiù di anziani che impattano un servizio sanitario incapace di assicurare prestazioni nei tempi stabiliti dalla legge e costringe spesso chi non può permettersi le cure a pagamento addirittura di rinunciarvi. È fin troppo risaputo che il 10% dei cittadini è costretto a farlo. Il sistema sanitario non può essere fonte di ingiustizie e disuguaglianze.
Le indicazioni contenute nella mozione rispetto all’allungamento degli orari fino a mezzanotte anche nei giorni festivi e prefestivi rappresenta una prima importante risposta. Per cui ci aspettiamo che la Giunta operi di conseguenza e in tempi rapidi, guardando però anche a interventi strutturali e di riorganizzazione più complessiva del sistema sanitario pugliese in maniera da rassicurare i cittadini e colmare le sacche di preoccupante sfiducia.
Servono risorse da utilizzare in maniera finalizzata e legata ai risultati raggiunti, anche per evitare dispersioni, come è presumibile sia accaduto per i 31,6 milioni di euro che il governo nazionale nel 2021 elargì alla Puglia proprio per ridurre i tempi delle liste d’attesa. Così come devono essere richiamati a responsabilità i Direttori Generali che, come prevede la legge 13/2019, rispondono personalmente a partire dal divieto di chiusura delle liste. Purtroppo in tanti casi è questo il dramma maggiore: le persone non ricevono neanche la proposta di data e ancor peggio se si tratta di una patologia tumorale. Chi decide la chiusura delle liste? E perché nella stessa Asl si verificano soluzioni diverse? Questi interrogativi non possono rimanere senza risposta. Noi continueremo a rimanere vigili perché il grido di dolore dei pugliesi sia accolto".