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“Non sappiamo se dietro le affermazioni del neo ministro della Salute, Orazio Schillaci, che in un’intervista ha dichiarato che sulle Case di comunità non è stata presa ancora alcuna decisione, ci sia un disegno politico o impreparazione. Nell’uno e nell’altro caso vogliamo ribadire che difenderemo le risorse assegnate alla sanità pugliese nel Pnrr anche chiamando alla mobilitazione cittadini e lavoratori”. È quanto dichiara il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, che condivide lo sconcerto già manifestato dallo stesso assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese. “Fa bene la Regione Puglia a far sentire la sua voce, e crediamo che questa non possa essere una battaglia con un colore politico. Dal Presidente della Regione a ogni consigliere regionale, passando per i sindaci, tutte le istituzioni devono essere orgogliosamente protagoniste della difesa di risorse che di diritto sono state assegnate al Sud e alla Puglia, e che vanno utilizzate per migliorare in ogni ambito la qualità della vita delle persone e i servizi pubblici”. Nell’ambito della Missione 6 Salute del Pnrr, ricorda Gesmundo, “177 milioni dovranno servire a realizzare 121 case della comunità, ovvero a costruire quella rete di sanità territoriale che risponde da vicino ai bisogni di salute dei cittadini, dopo il ridimensionamento della rete ospedaliera che ha sguarnito intere aree della regione, con centri spesso anche molto distanti dai grandi ospedali”.
Altri 78 milioni serviranno a realizzare invece 38 ospedali di comunità, “soldi indispensabili per integrare la rete della salute con nuovi presidi, che altrimenti graverebbe solo sugli ospedali con quel che significa ad esempio in termini di accesso e funzionamento del servizio di emergenza urgenza, con i medici che scappano dai pronto soccorso per gli insostenibili carichi di lavoro e turni massacranti. Pretendiamo quelle risorse perché va costruita una sanità in Puglia che sappia garantire a tutti i cittadini, in una regione dove il 10 per cento delle persone rinuncia a necessari esami e visite specialistiche per i tempi di attesa e l’impossibilità di accedere a pagamento, qualità di assistenza pari a quella dei territori più avanzati. Dobbiamo chiudere la pagina delle liste d’attesa infinite, della mobilità passiva, mettere mano a una distribuzione più equa delle risorse del Fondo sanitario nazionale che in primis va potenziato. Altro che nulla è stato deciso sulle Case di comunità, c’è un Contratto istituzionale di sviluppo firmato dal Presidente della Regione con il Ministero per 650 milioni di finanziamenti complessivo e fino all’ultimo euro andrà speso nel migliore dei modi”.
“Speriamo – conclude il segretario generale della Cgil Puglia – che siano dello stesso avviso il ministro Fitto, al quale la presidente del Consiglio ha assegnato la supervisione delle risorse del Pnrr, e il sottosegretario alla Salute Gemmato, importanti esponenti di governo dai quali ci aspettiamo la difesa di un impegno ufficiale dello Stato e che toccherà all’ente regionale onorare realizzando nei tempi previsti le opere. Va da sé che stessa riflessione facciamo per ogni voce di finanziamento destinata alla Puglia all’interno del Pnrr. Dalla transizione energetica e digitale alle infrastrutture, la Puglia ha diritto al pari di tutte le altre regioni alla sua quota di risorse, e saremo i primi a controllare che le centrali di spesa utilizzino al meglio e velocemente quei soldi, così come già facciamo proprio a partire dalla sanità, proprio in relazione a quel piano di interventi, con la nostra piattaforma di proposte, i tavoli di confronto già avviati, un lavoro importante che non ci stiamo a mandare a monte”.