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“Quella di Orlando è una scelta coraggiosa”. Queste le parole pronunciate dal segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, nel corso della manifestazione che si è tenuta oggi (venerdì 4 gennaio) a Palermo, a partire dalle ore 11 in piazza Pretoria, davanti al municipio, a sostegno della decisione del sindaco di sospendere in città l'applicazione del decreto sicurezza. Nonostante il freddo e la pioggia numerosi sono stati i partecipanti al sit-in, nato spontaneamente sui social media: tra loro, oltre alla Cgil, anche esponenti del terzo settore e di associazioni (come Legambiente e Anpi), gruppi studenteschi e semplici cittadini. “Una scelta – conclude Pagliaro – in linea con la battaglia per i diritti, la solidarietà e l'integrazione che la Cgil porta avanti. Diciamo no alle derive razziste in atto, a misure sbagliate come quelle del decreto e a tutte le strumentalizzazioni politiche che si stanno innescando in queste ore”.
Ma è l’intera Cgil a schierarsi con il sindaco Orlando e con gli altri primi cittadini che in queste ore stanno annunciando un’analoga sospensione nei Comuni che amministrano. “La decisione è un atto dirompente animato da ragioni del tutto condivisibili”, spiega il segretario confederale della Cgil nazionale Giuseppe Massafra, assieme ai segretari della Cgil Sicilia e della Camera del lavoro di Palermo (Michele Pagliaro ed Enzo Campo). Per la Cgil la legge appena varata è “un decreto che cerca di demolire il diritto d'asilo e di consegnare ai privati l'accoglienza, puntando a investire su grandi centri che alimentano corruzione e razzismo e scaricando sui territori costi, disagio e tensioni sociali”. I tre esponenti della Cgil chiedono a tutti gli altri sindaci di prendere posizione verso “una legge sbagliata che si accanisce sui più deboli”.
Massafra, Pagliaro e Campo rilevano che la sospensione del decreto a Palermo è “conseguenza della poca chiarezza della norma”, una misura che giudicano “incostituzionale, in ordine alle procedure d’iscrizione della residenza anagrafica, che non tiene conto dei minori non accompagnati, titolari del permesso di soggiorno per motivi umanitari, e neanche degli stranieri che hanno il permesso di soggiorno per motivi di lavoro”. È quindi netta la contestazione della legge nei confronti del decreto. “Ancora una volta – concludono i segretari Cgil - constatiamo che le scelte di governo, alimentate dalle continue dichiarazioni del ministro dell'Interno, sono fortemente caratterizzate da logiche propagandistiche e assai lontane da chi, invece, come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, cui riconosciamo grande equilibrio, afferma, in linea con lo spirito costituzionale del Paese, che sicurezza è convivenza, basta con odio e insulti”.
(aggiornamento ore 12.21)