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150mila famiglie rischiano di rimanere per strada dopo la ripresa delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole, sospesi per la crisi pandemica. 650mila, pari a 1,4 milioni di persone, sono nelle graduatorie comunali per l'accesso a una casa popolare. Secondo l’Istat, 866mila famiglie povere vivono in affitto, il 43 per cento di quelle in povertà assoluta. Una situazione aggravata dai rincari delle utenze domestiche che oscillano dal 60 al 100 per cento e dall'incremento dell'inflazione stimato tra il 4 il 6 per cento, un vero e proprio macigno. A questa diffusa sofferenza abitativa Cgil, Cisl, Uil e i sindacati degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat e Unione degli inquilini, chiedono di dare risposte immediate. Per questo, dopo una serie di iniziative territoriali in tante città e grandi aree metropolitane, oggi, 22 marzo la mobilitazione nazionale culmina con un presidio sotto la sede del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili a Roma alle 14 per consegnare un documento con le proposte unitarie per affrontare il dramma degli sfratti.
“Abbiamo il dovere di rispettare i diritti umani delle persone garantendo a tutti il passaggio di casa in casa attraverso l'implementazione di alloggi pubblici e a canoni sostenibili – sostengono sindacati confederali e sindacati dell'abitare in una nota -. Il Pnrr e la legge di Bilancio hanno disatteso le aspettative e ora è tempo che questo governo raccolga le istanze e riavvii una stagione di partecipazione con le parti sociali per intervenire sulla sofferenza abitativa. Dobbiamo lavorare congiuntamente per trovare soluzioni ed evitare uno scontro sociale”.
In Italia ogni anno vengono emesse tra le 40mila e le 50mila sentenze di sfratto, che coinvolgono circa 140mila persone, con almeno 30mila minori. Le esecuzioni con la forza pubblica sono tra le 25 e le 30mila. E anche qui sono coinvolti un gran numero di bambini e ragazzi, almeno 8mila. “Mai in questi casi si assiste a un passaggio da casa a casa – dichiara Stefano Chiappelli, segretario nazionale del Sunia -, quasi mai sono presenti assistenti sociali o rappresentanti del comune. Al massimo e raramente si propone alle famiglie a tempo determinato alberghi o case famiglie, sempre dividendo la madre e i figli dal papà, in plateale violazione della Convenzione sui minori. Per questo è necessario un provvedimento che istituisca una cabina di regia unica a livello nazionale che permetta e faciliti la graduazione delle esecuzioni”.
L’ultima legge di Bilancio non prevede indicazioni specifiche sul rifinanziamento del fondo di sostegno all’affitto e del fondo per la morosità incolpevole, mentre il decreto 4/2022 (Sostegni ter) non contiene misure sulla locazione abitativa, sia in termini di incentivi e aiuti ai locatari, che di ristoro ai proprietari che accettino di rinegoziare i canoni.
Tra altre le richieste dei sindacati, il rifinanziamento dei fondi per il sostegno all’affitto e per la morosità incolpevole, pari ad almeno 250 milioni di euro; risorse da destinare ai Comuni per prendere in affitto o acquistare alloggi da assegnare agli sfrattati determinando il canone in base alle condizioni di reddito; la creazione di una banca dati del patrimonio alloggiativo degradato, pubblico e privato; l’assegnazione la quota di alloggi Erp oggi vuoti e non assegnati.
Per quanto riguarda le politiche di edilizia residenziale pubblica e sociale, per i sindacati è necessario un piano casa pluriennale per incrementare l'offerta di alloggi a canone sociale, l’uso del Superbonus 110 per cento da parte degli ex Iacp, la definizione dei livelli essenziali del servizio abitativo e l’adozione di una normativa quadro. Inoltre, l’eliminazione della cedolare secca prevista per i contratti a canone libero, incentivi fiscali per la rinegoziazione dei canoni di locazione e una loro diminuzione, regole più stringenti in materia di modalità tracciabili di pagamento dei canoni, una disciplina più stringente sulle locazioni brevi di tipo turistico, un ulteriore incremento della detrazione sui canoni pagati dagli inquilini con redditi inferiori ai 30mila euro.