Basta silenzi. Con questo slogan oggi sotto alla sede della Regione Campania a Napoli, Cgil, Cisl e UIl sono tornati a protestare per il primo dei sei appuntamenti tematici annunciati la scorsa settimana. Un programma fitto di sit-in che andrà avanti fino al 31 marzo e porterà alla mobilitazione, giorno per giorno, i lavoratori di diversi settori messi in ginocchio dalla crisi sanitaria poi diventata economica e sociale. Le confederazioni regionali rinnovano così al governatore De Luca la richiesta di interrompere un silenzio che si protrae dallo scorso maggio e di riaprire un dialogo sulle priorità di azione. al centro dell'azione di Cgil, Cisl e Uil, il tema della programmazione e la spesa dei fondi europei. Una sorta di ultimo avvertimento al presidente Vincenzo De Luca, prima di immaginare forme di protesta più forti. All'appuntamento di oggi si arriva dopo che, tra gennaio e febbraio del 2020, le parti sociali hanno incontrato gli assessori regionali per una serie di tavoli che vertevano sulle tematiche ora al centro dei sei presidi. Momenti di confronto che, sostengono i sindacati, sono stati inconcludenti perche' non si sono mai tradotti in proposte operative.

 

"Sulla questione delle risorse comunitarie il rischio è serio - spiega il segretario generale della Cgil di Napoli e Campania, Nicola Ricci - perché la
Regione ha un problema di certificazione dei fondi. Partire con un handicap sulla programmazione 2014-2020, con una spesa certificata al 36%, pone un rischio serio anche sul Recovery fund". Ricci ha ricordato che la gestione di questi fondi è stata accentrata a livello nazionale, ma occorre tenere conto "dell'equilibrio dei territori e del fatto che la Campania rappresenta una realtà importante. Come Cgil chiediamo di ragionare insieme alla conferenza Stato-Regioni, all'Anci e a questa Giunta sulle priorità, come lavoro, trasporti, sanità, quindi mettere su carta i progetti e dare corpo alle idee". 

Prossimo appuntamento con i presidi, il 19 marzo.