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“La situazione che si è venuta a creare in Poste Italiane desta enorme preoccupazione”. Lo affermano, in una nota, i segretari generali di Cgil e Uil Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri, con riferimento al metodo con il quale sono state gestite le ultime relazioni industriaccordo con alcuni sindacati, tra cui la Cisl. Dal tavolo della trattativa erano state escluse aprioristicamente la Slc Cgil e Uil Poste.
ali. Alla vigilia dello sciopero generale, infatti, Poste Italiane aveva firmato in tutta fretta un“Registriamo problemi - sottolineano i leader delle due Confederazioni - sia nel metodo con cui vengono gestite le relazioni industriali nella principale azienda privata del Paese, sia nel merito delle riorganizzazioni affrontate in questi giorni e gestite con un’accelerazione improvvisa e ingiustificata, che ha impedito alle organizzazioni sindacali, e soprattutto alle Rsu, di poter discutere adeguatamente di temi centrali per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori di Poste”. Accordi peggiorativi delle condizioni di lavoro dei dipendenti del gruppo, secondo Landini e Bombardieri, che aggiungono: “Condizioni per noi inaccettabili”.
Con l’esclusione dalla trattativa, Cgil e Uil sono state di fatto estromesse dal ruolo di rappresentanza di decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori. “Fa riflettere che tutto ciò - proseguono Landini e Bombardieri - sia avvenuto a pochi giorni dallo sciopero generale del 29 novembre di Cgil e Uil contro la manovra di bilancio del Governo”. Lo sciopero, infatti, includeva nella piattaforma programmatica anche la totale contrarietà alle privatizzazioni annunciate, a partire da quella di Poste Italiane.
“Se qualcuno pensa di intimorire i nostri sindacati, scegliendo l’interlocutore sulla base della maggiore sintonia delle posizioni si sbaglia - concludono Landini e Bombardieri - Cgil e Uil continueranno a mobilitarsi per contrastare quelle scelte che potranno avere ricadute pesanti su tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori di Poste”.