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Praticamente ignorato nel dibattito pubblico di questa frenetica campagna elettorale, povera di contenuti, il tema della cultura nel programma di Centrodestra e Centrosinistra, Terzo Polo, 5Stelle e Unione Popolare si presenta spezzettato e a tratti confuso, inserito in contenuti riguardanti anche scuola, università e ricerca, con alcuni cenni al mondo dell’editoria, più a quello del turismo, nell’ormai consueta retorica legata alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico, unico al mondo. Proviamo a entrare, in estrema sintesi, nel merito di quanto contenuto nei programmi elettorali.
Centrodestra
Con l’obiettivo di soddisfare il potenziale elettorato predicando il mantra di una linea politica identitaria e nazionalista, per FdI, Lega e FI cultura significa soprattutto “valorizzare la bellezza dell'Italia nella sua immagine riconosciuta nel mondo”, tutelando e promuovendo il Made in Italy, guardando alla “tipicità delle eccellenze italiane” attraverso la costituzione di “reti di impresa del comparto turistico, per la promozione e commercializzazione del settore, anche a livello internazionale”. A parte un cenno al “sostegno al settore dello spettacolo e incentivi per l'organizzazione di eventi a livello nazionale”, e a un allusivo “contrasto all'esercizio abusivo delle professioni e delle attività del turismo e della cultura”, ben poco altro si può rintracciare nel programma di centrodestra che abbia a che fare con il tema della cultura.
Centrosinistra
Nel programma del Partito democratico vengono dedicate alcune pagine al mondo della cultura, legato a quello dell’istruzione e della socializzazione, ribadendo “il ruolo e la funzione della dimensione pubblica della cultura stessa”. L’obiettivo è quello di “valutare le implicazioni e le ricadute che l'approccio imprenditoriale ha sulla gestione culturale e lavorare per una perequazione territoriale dell’offerta culturale”. Per il Pd “se la cultura rappresenta uno strumento di condivisione del patrimonio cognitivo e creativo, i luoghi della cultura si configurano come sistema di base della comunità che alimenta una coscienza culturale collettiva e riattiva costantemente dinamiche di aggregazione ed inclusione”. Un riferimento anche all’editoria, per la quale “una nuova legge di settore per sostenere tutti i soggetti della filiera: case editrici, librerie, distributori, traduttori, autori e autrici tra cui anche illustratori e fumettisti”.
Nel punto 15 del programma di Sinistra italiana e Verdi si parla dell’“Italia della cultura”, affrontando argomenti che partendo dal mondo dell’istruzione guardano anche a una formazione culturale nella sfera educativa, sessuale e affettiva delle nuove generazioni. Largo spazio viene dedicato alla riaffermazione di “un ruolo sociale per l’università e la ricerca pubbliche”, concentrandosi anche sulla formazione, il richiamo alla funzione di produrre un sapere critico, non schiacciato sulle domande del mercato”. Le proposte avanzate si inseriscono nella logica di “un ribaltamento della cultura neoliberista che comprime il diritto al sapere, le potenzialità liberatorie e di emancipazione della conoscenza, per ciascun individuo e per la società intera; cioè per i bisogni e i diritti di tutte e tutti”.
Movimento 5 Stelle
Anche per il Movimento 5 Stelle in ambito culturale si deve investire in università e ricerca, aumentando fondi e riducendo il numero chiuso negli atenei. A questo viene aggiunto il tema del turismo, attraverso “l’istituzione di una piattaforma per l’incontro tra i bisogni dei turisti e l’offerta del territorio italiano”, da coniugare a un “piano pubblico di assunzioni per superare il grave sottodimensionamento del ministero dei Beni culturali e delle sue istituzioni periferiche”, con l’obiettivo di proteggere e valorizzare il patrimonio culturale nazionale.
Terzo polo
Azione e Italia viva puntano in particolare sulla cultura come “veicolo di trasmissione e socializzazione tra generazioni e ceti sociali”. In questa chiave è stata formulata una proposta che abbia come obiettivo quello di “riavvicinare gli italiani alla lettura”, rendendo le librerie dei luoghi di incontro e di comunità. Il terzo polo sottolinea come il paesaggio italiano sia “una manifestazione culturale a cielo aperto”, da cui un nesso molto stretto tra cultura e turismo, al quale viene dedicata una pagina del programma.
Unione popolare
Articolato in 10 punti, il programma culturale di Unione popolare prevede tra le sue proposte libri gratis fino al termine delle scuole superiori per studenti e studentesse; mezzi pubblici, cinema e teatri anch’essi gratuiti fino ai 18 anni. In evidenza la proposta di creazione di 40.000 posti per docenti e ricercatori, oltre a un piano di assunzioni e stabilizzazioni di personale amministrativo, per garantire un buon funzionamento degli atenei italiani. In ultimo, il riconoscimento dei diritti dei lavoratori di tutti i settori dei beni e della produzione culturale e artistica, attraverso ammortizzatori sociali, malattie professionali, infortuni sul lavoro, maternità, diritto alla pensione.