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“Il nuovo decreto sul Piano di Ripresa e Resilienza, pensato per accelerare la procedura di spesa delle risorse, rischia di non cogliere l’obiettivo e di rendere più complesso il contesto normativo, oltre a depotenziare il sistema dei controlli a causa di una ulteriore accelerazione delle procedure”. Ad affermarlo la vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, presente quest’oggi all’incontro che si è tenuto con Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr.
Eccessivo accentramento
Per la dirigente sindacale “un elemento di criticità è l’eccessivo accentramento della partita dei fondi sia ordinari che straordinari. Non è con l’ennesimo decreto semplificazioni e con la revisione della governance che si risponde al problema strutturale del nostro Paese della capacità di programmazione e di spesa”.
Il governo elude il problema degli organici
“La difficoltà nella progettazione e nella programmazione degli investimenti risiede - sottolinea Fracassi - nella mancanza di personale in particolare negli enti territoriali locali. Occorrerebbe quindi far fronte alle carenze attraverso: stabilizzazioni di tutto il personale precario, nuove assunzioni, valorizzazione professionale. Inoltre - aggiunge - questione completamente elusa dal ministro è quella del superamento del meccanismo dei Bandi competitivi che rischiano di fotografare i divari territoriali e non superarli”.
Serve più confronto con i sindacati
Altro tema sollevato da Fracassi quello relativo al livello di partecipazione e confronto con le organizzazioni sindacali: “Persiste un problema di partecipazione e mancanza di coinvolgimento nei processi decisionali, nonostante sia previsto dallo stesso regolamento europeo. Rivendichiamo - conclude - un confronto strutturato e continuo sul Pnrr e su tutti i fondi europei e la piena applicazione del Protocollo sottoscritto a dicembre 2021”.