Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono 39mila le donne che perdono la vita ogni anno per aborti non sicuri. Se non è violenza, cos’è?

E già perché sono davvero troppe le forme di violenza dei confronti delle donne, molte delle quali non riconosciute e quindi non adeguatamente contrastate. Negare l’aborto libero e sicuro è una forma – terribile – di violenza. E spesso è una violenza esercitata dagli stati.

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stata rilanciata una iniziativa di cittadine e cittadini europei, una raccolta firme in calce ad una petizione europea “My Voice My Choice” per rivendicare, sì rivendicare, il diritto per tutte e ciascuna donna all’aborto libero e sicuro. Firmare è semplice basta un clic, lo spid o la carta di identità elettronica e il gioco è fatto.

In Italia le donne conquistarono la Legge sull’interruzione volontaria di gravidanza dopo anni di battaglie, anche dolorose. Quella legge, la 194, fu confermata dalla volontà popolare, che per Costituzione è sovrana, attraverso un referendum, eppure negli anni i tentativi di renderla inesigibile si sono succeduti, con successo. Da noi oltre il 64% dei medici è obiettore di coscienza, rendendo così impossibile accedervi in alcune strutture e in alcuni territori. Se non è violenza, cos’è?

Da quando a Palazzo Chigi siede una donna le cose peggiorano. Meloni, donna italiana e madre, e la sua maggioranza hanno stanziato risorse per consentire la presenza delle associazioni antiabortiste nei consultori pubblici per tentare di dissuadere le donne ad interrompere la gravidanza. Immagini di feti affisse alle pareti delle sale di aspetto, sentirsi ripete “ci potevi pensare prima” o l’esser costretta ad ascoltare il battito del cuore del feto. Se questa non è violenza, cos’è? Questo è quel che accade troppo frequentemente nell’Italia governata da Meloni e dalla destra.

E non va meglio in altri paesi europei. In Polonia, Malta e Ungheria, ad esempio, l’aborto è vietato per legge. In Unione Europea sono 20 milioni le donne private del diritto fondamentale di decidere sul proprio corpo e interrompere volontariamente una gravidanza. Se questa non è violenza, cos’è?

Occorre far sentire forte e chiara la voce, di donne e uomini, che non vogliono arretrare, non voglio perdere diritti conquistati faticosamente e da consegnare intatti alle nostre figlie e ai nostri figli. Far sentire forte è chiara la voce di chi dice anche questa è violenza e vogliamo libertà e autodeterminazione, è possibile: basta firmare la petizione europea “My Voice My Choice” per garantire un accesso sicuro e gratuito all'aborto per tutte le persone.