Intervista a Giovanni Laino, professore di tecnica e pianificazione urbanistica della Federico II di Napoli. Laino è stato componente del comitato di pilotaggio del programma europeo “Quartieri in Crisi”, è vicepresidente dell’Associazione Europea delle Regie di Quartiere e presidente del Comitato scientifico di Urban@it.
"Quello delle periferie non è un tema puramente spaziale - dice -. In Francia si applica un modello cartesiano, si chiede all’immigrato un adattamento totale, ma così l’integrazione è imposta, non lascia spazi alle diversità e crea ghetti. In Italia il conflitto c'è, ma è sottotraccia. Bisogna agire con progetti di prossimità e abbattere gli ostacoli alla esigibilità dei diritti".
E ancora: "C'è sempre stata una divisione sociale nella ricchezza, che ha determinato anche una divisione sociale dello spazio. Da un certo punto in poi dei soggetti forti aggregati si sono presi degli spazi da cui hanno escluso i soggetti più deboli, che si sono aggregati in altri spazi, più sconvenienti e portatori di esternalità negative. Qui si è concentrato il disagio, in assenza di interventi di welfare. Quindi quel disagio è un prodotto puramente sociale".