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"Tutta la Cgil è in lutto, nel rispetto del dolore delle persone che hanno amato la dottoressa Barbara Capovani, uccisa sul lavoro. Una tragedia terribile, una perdita immensa. Arriverà il momento di riflettere, valutare, individuare responsabilità. Ma per quello che ci riguarda l'obiettivo resta mettere in campo da subito soluzioni". Così Rossano Rossi, Cgil Toscana, Pasquale D'Onofrio, Cgil Medici e dirigenza Fp Toscana e Bruno Pacini, Fp Toscana, si uniscono al dolore della famiglia e dell'intera comunità per la scomparsa della psichiatra morta a Pisa dopo essere stata aggredita da un ex paziente.
“Una persona è stata individuata e arrestata – prosegue la nota -, è nota alle forze dell'ordine, ai servizi di salute mentale e non solo, la sua instabilità era conosciuta, aveva già avuto modo di aggredire, molestare, minacciare. Abbiamo da tempo chiesto interventi immediati a garanzia della sicurezza di chi opera nei servizi sanitari, spesso in prima linea, come accade per la salute mentale. Servono investimenti in un settore che è stato da anni definanziato come quello della salute mentale, vanno ascoltate le professioniste e i professionisti che lavorano sul campo in estrema difficoltà e spesso in solitudine, serve maggiore coordinamento fra le strutture sanitarie, le prefetture e le questure”.
“Non ci interessa il giustizialismo fine a se stesso, non crediamo nelle soluzioni semplicistiche e securitarie – affermano ancora i sindacalisti -: vogliamo un confronto di merito con i decisori politici e ci aspettiamo che il diritto alla salute (anche quella mentale) sia garantito insieme al diritto alla sicurezza".
Le organizzazioni sindacali dei medici, dirigenti sanitari e veterinari, insieme alla Fnomceo, Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, hanno annunciato per mercoledì 3 maggio a Pisa una fiaccolata in memoria di Barbara Capovani: l'appuntamento è alle 20 in piazza Vittorio Emanuele II.
"Cammineremo in silenzio, tenendo accesa quella fiaccola simbolo della speranza, per un servizio di cure che oggi più che mai è al lumicino – dichiarano le sigle Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil medici e medici dirigenti Ssn, Fvm Federazione veterinari e medici, Uil Fpl, -. Non si può morire di lavoro, non si può morire al lavoro. Ora è il momento di un assordante silenzio, verrà il momento di urlare al mondo la nostra indignazione. Ora è il momento del rispetto, per Barbara Capovani e per la sua famiglia. Per tutte le vittime di un lavoro che è diventato troppo duro, troppo pericoloso, troppo opprimente. Invitiamo tutti, svestendosi di cariche, appartenenze, etichette, ruoli sociali, ad accendere il lume della speranza. Invitiamo tutti a partecipare silenziosi a questo profondo dolore".