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La “Summer School Lavoro e Legalità” organizzata dal dipartimento di Scienze giuridiche dell’Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna, in collaborazione con la Cgil, volge alla sua quarta edizione, nel solco di una collaborazione istituzionale che affonda le proprie radici nella volontà di approfondire le tematiche peculiari del mondo del lavoro nelle quali si ravvisa una necessaria connessione con gli studi in materia di legalità.
L’edizione corrente, che si svolgerà in presenza presso le aule di Via Galliera n.3 a Bologna dal 12 al 16 settembre, è orientata ad analizzare la centralità dell’attività delle Prefetture nella prevenzione dei fenomeni permeativi del tessuto economico-sociale dei territori: il programma, dunque, è finalizzato a sviscerare il caleidoscopico dispiegarsi nella realtà fenomenica del territorio nazionale del seguente tema: L’azione preventiva di monitoraggio dell’infiltrazione mafiosa. Il ruolo delle Prefetture”. Gli studi relativi all’applicazione degli strumenti di intervento connessi alla documentazione antimafia e al sistema dell’anticorruzione hanno registrato un rinnovato vigore dell’azione prefettizia in materia, corroborato dalle recenti novelle legislative, che hanno introdotto forme di contraddittorio nell’istruttoria relativa all’interdittiva antimafia e forme di collaborazione preventiva per l’intervento sulle forme di agevolazione occasionale dell’imprenditoria contaminata.
Il metodo formativo intensivo, basato su lezioni frontali e analisi di study cases, verrà condotto dai maggiori esperti a livello nazionale: Prefetti, docenti universitari, ricercatori, sindacalisti e professionisti che a vario titolo hanno partecipato all’analisi o all’esecuzione di un piano di intervento terapeutico o bonificante di realtà imprenditoriali contaminate dalla presenza criminale.
Nell’alveo della proposta didattica, il 13 settembre presso la Sala Armi di Palazzo Malvezzi sita in via Zamboni n.22 viene proposto un momento convegnistico dal titolo I quarant’anni della Legge Rognoni-La Torre che si incardina nel novero delle attività connesse alle celebrazioni per il quarantennale dall’emanazione della legge n.646/1982, proprio lo stesso giorno in cui nel 1982 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il testo della legge con la quale per la prima volta veniva introdotto nell'ordinamento italiano il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso e la confisca dei patrimoni illecitamente accumulati da parte di coloro che si erano macchiati di tali reati.
Vive anche grazie a questi eventi la memoria del suo promotore Pio La Torre: sindacalista e parlamentare, che ha incendiato di passione il suo attivismo sui temi della lotta alla mafia, per la promozione della pace, della democrazia e della legalità, ucciso a Palermo il 30 aprile 1982, assieme al suo collaboratore Rosario Di Salvo.
Le celebrazioni saranno arricchite dall’intervento di illustri esponenti della magistratura, delle amministrazioni pubbliche e del mondo sindacale. Prenderanno parte al dibattito l’ex presidente della Commissione Parlamentare Antimafia On. Rosy Bindi, il Giudice emerito di Corte di Cassazione Dott. Giuliano Turone, il Presidente del centro studi “Pio La Torre” Dott. Vito Lo Monaco e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
Nel pomeriggio del 13 settembre si terrà la quarta edizione dell’iniziativa per l’assegnazione del Premio dedicato alla memoria di Pio La Torre, promosso dalla Cgil nazionale, Avviso Pubblico e Federazione nazionale della Stampa italiana, per valorizzare, con riconoscimenti e menzioni speciali, i casi ritenuti di alto valore civile e politico aventi come protagonisti sindacalisti, amministratori locali, dipendenti pubblici e giornalisti che, svolgendo la loro attività, si sono particolarmente distinti nella difesa della democrazia, nella prevenzione e nel contrasto alle mafie, alla corruzione, all'illegalità e per la diffusione di una cultura della legalità e della responsabilità civile.
Stefania Pellegrini, direttrice della Summer School e del Master di secondo livello "Gestione e riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati alle mafie. Pio La Torre".