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Parte oggi (giovedì 4 aprile) da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) il viaggio della Cgil tra i comuni del Centro Italia colpiti dal sisma del 2016. Una tre giorni (si concluderà sabato 6 aprile a Spoleto) nella quale il segretario generale del primo sindacato italiano, Maurizio Landini, incontrerà sindaci, associazioni, cittadini, lavoratori e pensionati, per fare insieme un bilancio sulla ricostruzione post-terremoto, a quasi tre anni dalla prima scossa che ha colpito un vasto territorio.
Un viaggio di oltre dici tappe, attraverso quattro regioni: Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria. Prosegue così quel percorso che la Cgil nazionale insieme alle strutture territoriali ha intrapreso fin da subito coinvolgendo la popolazione in percorsi di partecipazione volti a riorganizzare i servizi primari, a contrastare lo spopolamento e l’impoverimento delle aree interne del cratere, a promuovere lo sviluppo locale.
Sulla situazione della ricostruzione e più in generale sullo stato delle zone colpite dal sisma del 2016 ha fatto il punto nei giorni scorsi Gianna Fracassi, vicesegretaria generale Cgil, in un forum con la redazione di Rassegna. "Nell’area del Cratere siamo ancora nella fase di rimozione delle macerie e forse in alcuni contesti non saranno mai rimosse - ha detto Fracassi - Anche qui manca un’idea, un progetto, il terremoto ha dato il colpo di grazia e una parte della popolazione non rientrerà mai più. Si procede lentamente anche a L’Aquila, dove a dieci anni dalla terribile tragedia molti edifici pubblici sono ancora totalmente da ricostruire. Insomma, c’è davvero tanto da fare".
"Noi abbiamo in mente un progetto nuovo per le aree interne del Paese - ha aggiunto Fracassi - per contrastare la desertificazione sociale. Il punto è se vogliamo provare a dare una dimensione produttiva a quei territori, alle ricchezze paesaggistiche, culturali, enogastronomiche. L’altro tema, lo abbiamo sempre posto come sindacato, è il progetto sociale ed economico: accanto alla ricostruzione fisica, cosa si pensa per quei territori? Ricordo che ci sono grandi insediamenti produttivi nel tessile, nel farmaceutico, un’importante università a Camerino. Cosa si fa per valorizzare tutto questo? Siamo alle solite. La classe dirigente non sa immaginare questo Paese fra dieci anni e intanto i giovani se ne vanno. Dovremmo invece partire dai bisogni delle persone nei territori oggi, e su questo fare grandi piani industriali, proporre investimenti sul sociale nell’Italia che invecchia e che tra dieci anni avrà nuove necessità.
IL VIAGGIO
Primo appuntamento oggi, 4 aprile, alle ore 10.30 nella struttura Polivalente di Pretare, frazione di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Nel pomeriggio tappa ad Accumoli (ore 15) e poi ad Amatrice (ore 17), nel reatino.
Il 5 aprile a L’Aquila, alle 10, presso l’Auditorium del Parco, Cgil, Cisl e Uil promuovono unitariamente il convegno dal titolo ‘Territori aperti’ al quale parteciperanno i tre segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo. Nel corso dell’iniziativa, organizzata a dieci anni dal terremoto che ha distrutto il capoluogo abruzzese, verranno presentati i progetti nati grazie al ‘Fondo territori lavoro e conoscenza’ di Cgil, Cisl, Uil in collaborazione con il Comune e con l’Università degli Studi dell’Aquila. Gli appuntamenti proseguono: alle 15.30 a Castelli (Istituto d’Arte) e alle 17.30 a Teramo (sala Ipogea - Piazza Garibaldi).
Tre gli eventi previsti per l’ultima giornata, sabato 6 aprile. Si riparte con un’iniziativa alle ore 11.30 nei giardini pubblici di Muccia nel maceratese, nelle Marche. Poi ultime due tappe in Umbria, la prima alle 16 a Norcia (sede della Cgil, via Giovanni XXIII), la seconda alle 18.30 a Spoleto (villa Redenta).
(aggiornamento ore 12.58)