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La Cgil Palermo e la Flc Cgil Palermo scendono in campo a fianco della comunità scolastica a sostegno dell’intitolazione, già approvata dalle commissarie prefettizie che hanno guidato il Comune di Partinico, del liceo “Santi Savarino” a Peppino Impastato. A opporsi alla decisione di cambiare nome è adesso il Comune.
“Apprendiamo che il consiglio comunale di Partinico ha convocato una seduta in data 19 aprile per discutere una mozione tesa a bloccare l’iter avviato dalla comunità scolastica del liceo scientifico “Santi Savarino” per intitolare l’istituto a Peppino Impastato e a sua madre Felicia Bartolotta – intervengono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino -. Lungi dal voler attribuire patenti di merito all’uno o all’altro per l’intitolazione dell’istituto, o ancora dal volere conoscere ‘ideologicamente’ le ragioni di una così importante scelta, ci preme ricordare che la proposta di cambiare il nome a una scuola nasce sempre dalla volontà di una comunità educante, che in questo caso ha voluto certamente riconoscere il giusto valore a due figure indiscusse, che fanno parte della memoria collettiva della lotta alla mafia come Peppino Impastato e Felicia Bartolotta, patrimonio etico comune di tutta la Sicilia, al di là di etichette politiche”.
“Ci preme sottolineare che un’idea buona – proseguono Ridulfo e Cirino - non è di destra né di sinistra ma semplicemente è un’idea buona, che va valorizzata da tutti, soprattutto nel rispetto di una comunità educativa come quella del liceo scientifico Santi Savarino, che ha avanzata tale proposta, già discussa e approvata dai commissari prefettizi che l’anno scorso amministravano Partinico e inoltrata al prefetto. Non comprendiamo le ragioni di questo tentativo di voler tornare indietro, se non motivato da sterili e inutili ragioni ‘ideologiche’”.
Cgil e Flc citano a proposito il testo della circolare ministeriale del 12 novembre 1980 sull’intitolazione di scuole e aule scolastiche dove si dice che “se le valutazioni del prefetto e della giunta comunale o anche una sola di esse non fossero favorevoli, la deliberazione è rinviata al direttore didattico o preside per un riesame da parte del consiglio di istituto. Se quest’ultimo conferma la propria deliberazione, il Provveditorato agli Studi emana il decreto di intitolazione, a meno che, sentititi nuovamente il prefetto e la giunta comunale, non ravvisi elementi di particolare gravità".