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La Cgil Palermo ha scritto al sindaco di Palermo Roberto Lagalla annunciando l’autoconvocazione del sindacato sotto la sede della direzione generale del Comune, in via del IV Aprile, per giovedì 1 febbraio, alle ore 10.
“Sono trascorse due settimane dall’8 gennaio, cioè dalla data in cui la nostra organizzazione sindacale ha avanzato l’ennesima richiesta di incontro sulle questioni per le quali da oltre un anno chiediamo di essere ricevuti”, ha scritto il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo nella nota.
E così, di fronte al silenzio registrato dal primo cittadino, la decisione presa dall’esecutivo della Cgil Palermo è stata quella di comunicare al sindaco che i segretari della Cgil Palermo e delle categorie del sindacato si autoconvocheranno davanti alla sede istituzionale di palazzo Palagonia. Con la prospettiva che una delegazione venga ricevuta.
Nell’appello inviato a Lagalla subito dopo le feste, la Cgil Palermo ha chiesto un incontro urgente “perché la città è in situazione di estrema sofferenza” e servono delle risposte, anche per rispetto alle lavoratrici e ai lavoratori, spesso in prima linea ad affrontare le difficoltà.
“Riteniamo che le tante emergenze della nostra città abbiano bisogno di più confronto e di partecipazione, di più presenza della amministrazione comunale, invece di essere negate o esorcizzate”, aveva scritto Ridulfo, soffermandosi nella descrizione di una città sempre meno sicura, “con l’aumento dei casi di criminalità, dei furti di attrezzature e devastazioni in ospedali e scuole, delle aggressioni al personale sanitario, ma anche ai lavoratori del commercio e ai rider, ai cittadini”.
Il segretario generale Cgil Palermo, Mario Ridulfo, ricorda a Lagalla che in un anno e mezzo dall’insediamento della giunta comunale, dopo svariate richieste di incontro su Pnrr, emergenze sociali, piano di riequilibrio e bilancio, “solo una volta Cgil, Cisl e Uil siano state ricevute dal primo cittadino”.
Mentre le emergenze sociali continuano a esplodere e manca una visione progettuale su Palermo. Tanti i temi sui quali la Cgil chiede di aprire un dialogo: la casa e l’abitare, le tante vertenze di lavoro che attendono, a cominciare da quelle del settore dei call center, la vita dura dei cittadini pensionati privati di un welfare comunale.
E poi la “polveriera” del sistema delle partecipate. Anche su questo la Cgil Palermo e le diverse categorie interessate al futuro dei servizi pubblici chiedono una risposta: “Vorremmo essere smentiti ma il disastro che si palesa sulle partecipate più che annunciato, appare costruito, ovvero, volto a potere dimostrare il necessario e ineluttabile processo di privatizzazione dei servizi comunali affidati alle aziende partecipate dal Comune. A volte è la carenza del personale a provocare le privatizzazioni di fatto dei servizi, altre volte invece i servizi vengono semplicemente tagliati”.
L’intento della Cgil Palermo, nel confronto richiesto con Lagalla, è quello di poter dare un contributo costruttivo con idee e proposte “assumendoci la responsabilità di trovare soluzioni che tengano assieme i diritti e i doveri dei lavoratori”.
Tra i “tavoli di discussione” che la Cgil chiede da tempo di attivare, c’è quello sulla Gesap. “E mentre le richieste di incontro rimangono senza risposta, anche alla Gesap si parla di privatizzazione con sempre maggiore insistenza – aggiunge Ridulfo –. Per noi è importante conoscere cosa pensa l’amministrazione comunale del futuro dell’aeroporto, discussione che non può escludere le parti sociali”.