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Incidente mortale sul lavoro. Oggi (7 settembre) a Livorno un uomo di 54 anni di origini filippine (imbarcato come marinaio a bordo della M/N Meligunis M battente bandiera italiana) è morto dopo che un cavo d'acciaio lo ha colpito in pieno mentre stava facendo delle operazioni di ormeggio di una nave all'interno del porto. L'uomo è stato sottoposto a numerosi tentativi di rianimazione, ma per lui non c'è stato niente da fare.
"Le dinamiche sono ancora da chiarire. Quello che è sicuro è che dobbiamo cambiare direzione: lo abbiamo ripetuto in tutte le sedi istituzionali e lo continueremo a fare. In segno di protesta e nel rispetto della vita persa nel tragico incidente mortale abbiamo perciò deciso di proclamare per domani mercoledì 8 settembre 2021 uno sciopero di 2 ore per tutti i lavoratori e il personale marittimo del porto di Livorno e Piombino. Lo sciopero sarà effettuato al termine di ogni turno lavorativo", così in una nota Giuseppe Gucciardo (Filt Cgil), Gianluca Vianello (Uiltrasporti) e Dino Keszei (Fit Cisl).
"Sui luoghi di lavoro si muore più che in ogni altro luogo. Un’altra vita consumata in una manciata di secondi. Ci chiedono più tempo, più flessibilità, ma a nessuno sembra interessare come farci tornare vivi alle nostre case, dai nostri cari. Di lavoro si continua a morire. Nel porto di Livorno assistiamo all’ennesima morte sul lavoro: oggi, presso la Darsena Petroli, è stato un marittimo a perdere la vita", termina la nota.
Sul tragico incidente interviene anche Fabrizio Zannotti, segretario generale della Cgil di Livorno: Nuova inaccettabile morte sul lavoro in porto a Livorno, nuova dolorosissima ferita per la città. La notizia della morte del marittimo avvenuta stamani presso la Darsena Petroli ci riempi il cuore di un immenso dolore ma anche di tanta rabbia. Non possiamo più accettare che tragedie del genere si verifichino".
"Lo diciamo da anni – ha aggiunto –, lo ripeteremo fino alla noia: il rinforzare le misure per la salute e la sicurezza sul lavoro rappresenta una battaglia di civiltà che dev'essere combattuta con forza da tutte le parti in campo. Servono più investimenti in tema di sicurezza, più formazione ma anche più controlli".
Per Zannotti è dunque "fondamentale una convocazione urgente del tavolo per la sicurezza del lavoro in porto".