La figura di Peppino è ancora attuale, sentita soprattutto dai giovani. Ne è certa Luisa Impastato: "Nonostante siano passati 46 anni dal suo assassinio è avvenuto un passaggio di testimone che io stessa rappresento. Io sono nipote di Peppino, oggi presidente dell'Associazione Casa Memoria, ma mio zio non l'ho conosciuto se non attraverso le parole di mia nonna Felicia, sua madre, con cui ho avuto il privilegio di crescere".
"È stata lei - prosegue Luisa Impastato - che mi ha portato sulla strada della responsabilità. Sento necessario proseguire il suo percorso che ha permesso di consegnare la storia di Peppino alle nuove generazioni. Essere stato un ragazzo ucciso a trent'anni è un forte elemento di empatia: Peppino è rimasto il ragazzo con la forza di lottare per le idee in cui credeva. Per onorare la sua memoria è fondamentale tradurre in pratica le sue idee alle quali continuiamo a ispirarci".
"Casa memoria oggi rappresenta l'eredità morale che ci ha lasciato mia nonna”, spiega. “È stata lei la prima che ha iniziato ad accogliere le persone che venivano incontrarla e raccontare il suo Peppino, la sua verità. Oggi la sua casa è diventata un simbolo, un avamposto della cultura antimafia visitato ogni anno da migliaia di ragazzi. Ogni giorno proviamo a raccontare la storia di Peppino e a trasmettere i messaggi e le idee a cui potranno continuare a ispirarsi ancora molte generazioni”.