Sono quasi sempre donne e monoreddito le addette alle mense e alle pulizie delle scuole. Hanno un contratto spesso part time che segue il calendario delle lezioni, interrompendosi nei tre mesi di vacanza, nei quali per queste lavoratrici non è previsto né il versamento di una retribuzione, né dei contributi. Una situazione di difficoltà resa ancor più dura quest’anno dalla pandemia, a causa della quale le scuole hanno chiuso molto prima. Gli ammortizzatori sociali con causale covid in tanti casi non sono stati ancora erogati o sono arrivati in forte ritardo. La ricerca di un lavoro estivo con il quale tentare di sbarcare il lunario, considerando che la ristorazione sta riprendendo a singhiozzo e il turismo è un’incognita, resta una lotteria. E sulla riapertura delle scuole a settembre c’è ancora un velo di mistero: nessuno sa come e quando tornerà a suonare la campanella.
Un’unica certezza: così non si mangia. Per questo la Filcams Cgil, insieme a Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti, ha indetto, per il 24 giugno, una giornata di mobilitazione nazionale, con proteste in molte piazze del Paese, che in qualche caso, come a Firenze o Torino, di cui potete vedere qui sopra il video della manifestazione a cura di Giustina Iannelli e Totò Chiaramonte, è stata anticipata. Calendario fitto di appuntamenti. Oggi a Genova, domani lungo tutto lo Stivale, da Parma a Cosenza, da Bologna a Como, per una platea che, per citare solo le mense scolastiche, arriva a 40 mila addette, alle quali, per uscire da un presente senza respiro, servono certezze e futuro.