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"L'operazione messa a segno dalla Dda e dalla Dia che ha portato ieri all'arresto di 43 persone e al sequestro di un numero importante di attività commerciali non ci sorprende. L'infiltrazione delle mafie nel tessuto economico della Capitale è un dato da tempo acquisito e reale, e il rischio è che il fenomeno possa lievitare specie in questa fase di ripresa post-pandemica. Le tematiche della legalità e della sicurezza nel territorio romano necessitano, a maggior ragione in questo momento, di particolare attenzione". Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio.
"Nella relazione del ministro dell'Interno al Parlamento sull'attività e sui risultati conseguiti nel semestre gennaio-giugno 2021 si afferma chiaramente che 'nel Lazio i sodalizi mafiosi, grazie anche agli stretti rapporti di collaborazione con professionisti e imprenditori compiacenti, paiono affinare sempre più le proprie capacità di reinvestimento dei proventi illeciti a fini di riciclaggio, evasione ed elusione fiscale'. Nella stessa relazione vengono riportate anche le riflessioni del Questore di Roma, Mario Della Cioppa, che sottolinea come la situazione complessiva di notevole disagio dell'imprenditoria e degli esercenti le attività commerciali abbia 'indotto le organizzazioni criminali a penetrare tali settori sfruttando l'oppressione debitoria' e 'a implementare il circuito del riciclaggio di denaro illecitamente acquisito ovvero ad alimentare quello dell'usura, consolidandoli soprattutto nel periodo pandemico'", prosegue il sindacato.
"Il lavoro svolto dai magistrati e dalle forze dell'ordine - continua la Cgil - è encomiabile. Rischia tuttavia di essere in parte vanificato se la società civile non viene messa nelle condizioni di occupare gli spazi che sono stati liberati, garantendo i lavoratori onesti delle aziende sequestrate e confiscate attraverso un progressivo percorso di riemersione dall'illegalità delle attività economiche oggetto delle misure di prevenzione. E sono le istituzioni locali e nazionali che si devono adoperare in questo senso. Nelle fasi di crisi - precisa la Cgil - gli appalti al massimo ribasso producono un allargamento del lavoro povero e l'espandersi del precariato rischia di incrementare quel fenomeno definito 'welfare criminale' ".
"Per questo denunciamo con forza la carenza negli organici delle forze dell'ordine e rivendichiamo una legge sugli appalti che dia dignità e certezza a chi lavora e che sostenga solo le imprese che si impegnano a creare un'occupazione stabile. I numeri del mercato del lavoro ci segnalano una criticità diffusa: è anche attraverso l'impoverimento del lavoro e la conseguente riduzione dei consumi che la criminalità organizzata invade le attività economiche e commerciali. Il Comune di Roma e la Regione Lazio siano coerenti con quanto emerge dalle relazioni degli osservatori sulla criminalità organizzata - conclude la Cgil -. Ci sembrerebbe il miglior ringraziamento ai magistrati e alle forze dell'ordine che ogni giorno si adoperano per arginare il dilagare delle mafie nella Capitale". (Co