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Napoli, Scampia. Intorno alle 22:40 di ieri, 22 luglio, un boato squarcia la quiete della sera. Alla Vela Celeste il ballatoio in ferro del terzo piano si stacca e travolge quelli dei piani inferiori. Nel crollo muoiono due persone e 13 restano ferite. Di queste, 7 sono bambini, tutti compresi tra i 2 e gli 8 anni di età. Le vittime sono un uomo di 29 anni e una donna di 35 che è deceduta dopo il ricovero al Cto. Subito dopo lo schianto della struttura, le persone hanno lasciato le proprie abitazioni e si sono riversate in strada. Le testimonianze raccontano di un rumore assordante simile a un terremoto.
Le vittime e i feriti
Sono tutte appartenenti alla stessa famiglia le persone coinvolte nella tragedia avvenuta ieri sera nel rione Scampia di Napoli dove a causa del crollo di un ballatoio nella “Vela Celeste” sono deceduti un uomo e una donna e altre dodici sono rimaste ferite, tra cui due bambini di appena due anni. A riportare la notizia è l’Ansa.
Le persone decedute sono Roberto Abbruzzo, 29 anni, morto sul colpo, e Margherita Della Ragione, 35 anni, morta in nottata per un arresto cardiocircolatorio sopraggiunto a causa dei gravi traumi riportati.
Secondo una prima ricostruzione eseguita sulla base delle prime testimonianze, il ballatoio di servizio al quarto piano, dove si trovava presumibilmente il nucleo familiare coinvolto nella tragedia, si sarebbe distaccato, trascinando gli altri due sottostanti. Sul posto si sono recati immediatamente i Vigili del Fuoco, il 118, personale Polstato, intervenuto per competenza PCCT, e i carabinieri della Compagnia Napoli Stella e
del NRM.
I sette bimbi sono tutti in codice rosso nell'ospedale Santobono della città: Anna ,4 anni; Annunziata, 8 anni;
Patrizia, 6 anni; Greta, 2 anni; Mya, 4 anni; Morena, 10 anni e Suami, 2 anni. Fra loro, due bambine si trovano ricoverate in rianimazione.
Gli adulti sono invece tra l'Ospedale del Mare e il Cardarelli: si tratta di Luisa Abbruzzo, 23 anni; Giuseppe Abbruzzo, 33 anni, (ricoverato in codice rosso). Nell'ospedale Cardarelli sono ricoverati in codice rosso, non in pericolo di vita: Carmela Russo, 34 anni; Martina Russo, 24 anni; Patrizia Della Ragione, 53 anni.
Stamattina sono iniziate, alle 7.30, le verifiche tecniche dei ballatoi della Vela da parte dei Vigili del Fuoco e dei tecnici del Comune: in base al primo esito, verrà valutato chi potrà fare rientro all'interno degli appartamenti. Tutta l'area della Vela interessata dal crollo intanto è stata evacuata. Nell'area non interessata dal crollo, è stato vietato il transito sui ballatoi fino a completamento delle verifiche.
Circa 800 persone evacuate, di cui almeno 300 minori
I residenti evacuati dalla Vela Celeste “sono circa 800 persone, di cui almeno 300 minori. Nel caso in cui non ci sarà un rientro da parte di tutti, la Protezione Civile Regionale e il Comune di Napoli hanno già
individuato delle strutture alloggiative alternative". Lo ha detto all’Ansa il prefetto di Napoli Michele di Bari a Scampia, dopo il crollo stanotte di una parte della Vela Celeste. “Stiamo già organizzando – ha spiegato – tutto ciò che è necessario per l'eventuale alloggio di queste persone. Nel frattempo però devo dire che sono state attivate tutte le misure di carattere sociale per accompagnare queste persone".
Autonomia differenziata: rinviata la manifestazione prevista per oggi
Cgil e Uil Napoli e Campania, dopo essersi confrontate con le realtà che si riconoscono ne La Via Maestra, con i partiti e le associazioni che hanno aderito alla raccolta firme contro l'autonomia differenziata, hanno deciso di rinviare a nuova data l'iniziativa prevista per oggi, 23 luglio, alle ore 18 in piazza Municipio a Napoli. “La scelta – scrivono in una nota unitaria – in conseguenza della tragedia che ha colpito la notte scorsa il quartiere di Scampia con il crollo alla Vela che ha provocato due morti e tredici feriti. Cgil, Uil e le associazioni esprimono il più sentito cordoglio e si stringono attorno alle famiglie che hanno perso i loro cari, auspicando che il quartiere di Scampia riesca ad affrontare al meglio e superare questo momento drammatico”.
Il sindaco Manfredi: “Profondo dolore per la tragedia”
“Siamo profondamente addolorati per la tragedia di questa notte nella Vela Celeste di Scampia. Ho seguito personalmente le operazioni di soccorso e insieme al Prefetto mi sono recato nella notte sul luogo del crollo per verificare la situazione e per mostrare vicinanza alla popolazione”. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, all’Ansa.
“I nostri servizi sociali stanno fornendo assistenza ai residenti e i tecnici stanno completando i rilievi di sicurezza. Ora è il momento del dolore per chi è rimasto vittima e della speranza per chi è rimasto ferito a cominciare dai bambini, ma proprio per loro voglio anche subito ribadire che il nostro progetto di riqualificazione delle Vele non si ferma e l'impegno per Scampia sarà ancora più forte di prima”, ha aggiunto.
“Il giorno dei funerali sarà proclamato il lutto cittadino”, ha detto il sindaco in un aggiornamento della situazione con la stampa.
Ad aprile scorso era stato annunciato il piano di rigenerazione urbana dell'amministrazione Manfredi relativo alle Vele di Scampia con i lavori di riqualificazione che avrebbero riguardato proprio la cosiddetta Vela Celeste, finanziati dal Piano Periferie con circa 18 milioni di euro.
SUNIA: ennesima tragedia annunciata
“Il tragico crollo del ballatoio nella Vela Celeste di Scampia scuote ancora una volta le coscienze e riporta all'attenzione l'inaccettabile degrado e la pericolosità in cui versano gli alloggi popolari in molte zone d'Italia. Da tempo il SUNIA denuncia le situazioni di degrado in cui molte famiglie sono costrette a vivere nel nostro paese: edifici fatiscenti, gravi carenze strutturali ed impiantistiche, minimi requisiti di sicurezza ed igiene, queste le condizioni in cui riversano oggi migliaia di alloggi popolari. Questo incidente è solo l'ultimo episodio di una lunga serie di eventi che negli ultimi anni hanno colpito diverse realtà italiane. Una tragedia annunciata, che evidenzia l'incuria e l'abbandono in cui sono lasciati da anni interi quartieri”, così la segreteria nazionale del SUNIA.
“È indispensabile e non più rimandabile – continuano – attuare politiche abitative serie e strutturate, che favoriscano l'accesso ad abitazioni dignitose e sicure per tutte le famiglie, contrastando il fenomeno dell'esclusione sociale e promuovendone la coesione, investendo risorse adeguate nella manutenzione straordinaria e nella messa in sicurezza degli alloggi popolari, garantendo interventi tempestivi e mirati. Non possiamo più permettere che chi vive negli alloggi popolari sia vittima di discriminazione e di un sistema che fallisce nel garantire il diritto ad un'abitazione sicura e decorosa”.
“È il momento di agire con responsabilità e determinazione per garantire il diritto all’abitare sicuro e dignitoso, con un investimento di un miliardo di euro per il recupero e la manutenzione del patrimonio ERP, come abbiamo chiesto nella nostra petizione popolare, che ha raccolto circa 50mila firme, depositate alla Camera ed al Senato”, conclude la nota.