La Cgil annovera, con convinzione, tra i suoi valori fondanti quello della tolleranza. La Cgil del Molise, fedele ai suoi principi generali, tollera perfino che uno dei massimi rappresentanti molisani delle istituzioni sia stato relatore di una delle più devastanti proposte di legge avanzata negli ultimi anni. A volte risulta complicato vivere di luce propria, e allora non resta che “differenziarsi” e accontentarsi della luce riflessa.

Al limite della tollerabilità, però, sono gli accostamenti che si fanno, forse per ordine di scuderia, quando si mischia il disagio dei lavoratori con assurde proposizioni di presunti silenzi e presunte assenze del sindacato su una vicenda delicata come quella che riguarda gli investimenti di Stellantis/Acc a Termoli. Una vicenda che parla della carne viva di centinaia di famiglie molisane e che non può essere confusa con esternazioni buttate giù a caso in una serata di mezza estate. Il senatore molisano Costanzo Della Porta, probabilmente turbato dalle recenti vicende che sembrano coinvolgere tanti “parenti” d’Italia, dopo avere relazionato sul disegno di legge Calderoli che ha determinato l’entrata in vigore della cosiddetta autonomia differenziata, prende l’ennesimo abbaglio. Per dovere di cronaca va detto che non è il solo a proporre deliri in una nemmeno tanto calda giornata di agosto, considerato che, scorrendo la rassegna stampa, dichiarazioni dello stesso tenore sono state proposte dal capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Industria in Senato. A proposito di ordini di scuderia e di luci riflesse.

Orbene, con un ulteriore sforzo di comprensione, capendo che non è facile trovarsi introiettato dalle stanze del Comune di San Giacomo degli Schiavoni a quelle decisionali del Parlamento, ricordiamo poche cose al senatore Della Porta, tra queste il rispetto dei rapporti tra le parti e il dovere di proporre fatti circostanziabili. Proprio a questo senatore molisano che denuncia a mezzo stampa, udite udite, “il silenzio della Cgil (?)” e accusa il sindacato “di essere troppo concentrato nella raccolta firme contro l’autonomia differenziata senza prestare la dovuta attenzione alle difficili condizioni in cui versano i lavoratori dello stabilimento di Termoli” va rinfrescata la memoria su alcuni temi. Premetto che la Cgil non ha bisogno di giustificarsi sotto questo aspetto: infatti basta sfogliare le note stampa e le decine di richieste di incontri inviate, peraltro in maniera unitaria da tutte le sigle sindacali, negli ultimi anni rispetto alla delicata vicenda della Giga factory promessa da ACC.

Al senatore molisano, però, consigliamo di essere più attento e di leggere e rileggere i commenti trionfalistici della politica rispetto a diversi annunci e promesse… commenti non certo enfatizzati dal sindacato (che in mezzo ai lavoratori ci vive) e che da sempre ha espresso, in tutte le sedi, perplessità e ha rappresentato preoccupazioni rispetto a piani industriali inesistenti. Al senatore molisano consigliamo di sfogliare la rassegna stampa degli ultimi mesi così potrà apprendere che abbiamo proposto presidi nei nuclei industriali e nei pressi dei luoghi istituzionali alzando l’attenzione anche sui tagli che coinvolgevano le cooperative dei servizi che ruotano intorno allo stabilimento ex Fiat di Termoli che evidentemente, molto prima della politica, avevano fiutato la “malaparata”.

Al senatore molisano, che è tra i profeti della filiera istituzionale, consigliamo di confrontarsi almeno con i suoi amici della Giunta Regionale considerato che non più di quindici giorni fa, con tutte le sigle sindacali, alla presenza del governatore Roberti e dell’assessore Di Lucente, si è concordato, per la vicenda Stellantis/ACC, seppur tra mille difficoltà e punti di vista diversi, di istituire un tavolo regionale permanente e di portare avanti una linea comune in sede ministeriale (ma lui non parla con i “suoi”? non va a Roma?), arrivando a condividere un primo documento di sintesi unitario.

Al senatore molisano va ricordato che la Cgil nella giornata del primo maggio ha organizzato, a San Salvo, un incontro sulle politiche industriali della val di Sangro e di Termoli. Temi ripresi alla fine dello scorso mese di luglio,nella sede Unimol di Termoli, insieme a Legambiente e all’Università del Molise in un convegno che parlava proprio di automotive, di transizione energetica e di prospettive comuni tra territori di confine. Al senatore Molisano consigliamo di provare a far capire al popolo italiano e ai suoi concittadini quali sono le politiche industriali ed energetiche proposte a livello europeo, nazionale e regionale dal governo di cui è rappresentante considerato che i suoi mentori, dopo la patriottica e poco convincente esternazione nostalgica del made in Italy, scappano in giro per l’Europa e per l’Oriente per provare a capire come si fa ad essere competitivi e credibili nell’economia e nel mercato globale aldilà degli slogan.

Comprendendo anche il disagio che ha provato nel vedere persone a lui molto vicine firmare, proprio nel suo Comune, la proposta di referendum contro l’autonomia differenziata da lui perorata, consigliamo di togliere la casacca di partito e di “parenti” d’Italia e di indossare quella istituzionale e del territorio. Magari questa circostanza gli risparmierà di scrivere inutili e gratuite inesattezze per semplice dovere di appartenenza e fedeltà. Magari, se indossa la casacca di chi gioca per gli interessi dei lavoratori, dei cittadini molisani e dei territorio, uno scorcio di partita riesce a giocarlo anche insieme a noi.

Paolo De Socio è segretario generale della Cgil Molise