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“Ancora una volta le scelte del governo penalizzano le fasce più deboli della popolazione: il superamento del mercato tutelato dell'energia elettrica graverà sui cittadini maggiormente in difficoltà, che già soffrono per gli aumenti dell'inflazione”. A dirlo sono il segretario confederale Cgil Pino Gesmundo e il segretario generale Filctem Cgil Marco Falcinelli, precisando che “il balletto e le liti all'interno dello stesso esecutivo, a parte dimostrare scarsa serietà, appaiono come il tentativo ipocrita di non assumersi le responsabilità di quanto deciso in Consiglio dei ministri”.
Gesmundo e Falcinelli rilevano che “per circa 10 milioni 600 mila utenze, sul totale degli oltre 31 milioni di utenze domestiche ci saranno conseguenze negative, e non si capisce l'urgenza e la tassatività del processo di superamento della maggior tutela, considerando che in termini di percentuale sull’energia consumata, l’attuale segmento del mercato a maggior tutela assorbe solo l’8,7% dei volumi dell’intero mercato elettrico”.
“Negli altri Paesi è stato favorito il superamento della maggior tutela con un processo spontaneo, in cui il cliente è stato messo nelle condizioni di scegliere autonomamente la compagnia elettrica sulla base di informazioni adeguate”, si spiega nella nota.
Gesmundo e Falcinelli così concludono: “Le modalità e i tempi decisi dal governo, invece, a partire dai meccanismi come le aste, possono creare incertezze nei consumatori e avere ripercussioni sui lavoratori del settore, spostando contratti da un operatore all’altro, con le società di vendita che vedranno così variare improvvisamente i propri volumi di lavoro”.