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“A oltre quaranta giorni dalle elezioni regionali, il governo Bardi si prende ancora altro tempo per nominare la giunta, come se i problemi fossero tutti risolti e i cittadini potessero aspettare i tempi della politica e della spartizione delle poltrone, perché di questo si tratta. Attendere i risultati elettorali al Comune di Potenza e alle europee è l’ennesima dimostrazione di come i giochi di potere siano prioritari rispetto ai bisogni dei cittadini lucani e al bene comune”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega.
“Mentre i politici si dividono le poltrone, continua nel disinteresse delle istituzioni il disastro della Stellantis di Melfi, tra ripetuti stop produttivi e la riduzione consistente dei salari degli operai, come denunciato dalla Fiom Cgil. La sanità è sull’orlo del commissariamento e l’unica presa d’atto formale in tal senso è che il defenestrato assessore uscente, Francesco Fanelli, responsabile della sanità per almeno metà legislatura, dopo essere rimasto fuori dal Consiglio regionale alle elezioni dello scorso aprile ma risultando il primo non eletto della Lega, quindi con la probabilità di entrare nell’Assise regionale con la nomina degli assessori, è candidato come sindaco al Comune di Potenza. Dopo i brillanti risultati ottenuti, quando a giorni dovremmo sapere se la sanità lucana sarà commissariata ufficialmente oppure no, gli si affida la macchina amministrativa della città capoluogo di regione i cui disastri del centrodestra nell’ultimo quinquennio sono sotto gli occhi di tutti”.
Il tutto – prosegue Mega – nella divisione atavica del centrosinistra, che al Comune di Potenza si presenta con quattro candidati sindaco. Ciò accade mentre il destino delle future generazioni si gioca in gran parte sulle elezioni europee, cruciali nel momento storico attuale in cui i sovranismi e i nazionalismi si fanno avanti in gran parte del vecchio continente. Sarà cruciale la composizione dell’Europarlamento anche per capire come le nuove forze centriste che hanno appoggiato la destra in Basilicata si posizioneranno rispetto al tema dell’autonomia differenziata, sostenuta dal presidente Bardi, e che come Cgil contestiamo perché divisiva e penalizzante per tutto il Paese, non solo per il Mezzogiorno, mettendo in discussione la Costituzione e l’accesso ai diritti”.
“E – continua il segretario della Cgil lucana – vista la scarsa partecipazione al voto in Basilicata alle elezioni regionali di aprile, che si è attestata al di sotto del 50 per cento, lo spettro dell’astensionismo aleggia anche alle elezioni europee, contribuendo a quella espoliazione della rappresentanza politica e territoriale che, anche a causa del guazzabuglio della legge elettorale (la riduzione del numero dei parlamentari ha fatto sì che quattro su sette rappresentanti lucani siano di fuori regione) fa della Basilicata solo un piccolo bacino elettorale che si rigenera per poche famiglie, con una classe dirigente stagnante e sempre uguale a se stessa, mentre i problemi restano sotto il tappeto, in una perpetua campagna elettorale. Basti pensare che anche la prossima estate l’offerta ferroviaria in Basilicata sarà notevolmente ridotta a causa dei lavori che interesseranno la tratta Potenza-Eboli e la Potenza-Foggia. Per fortuna – conclude ironicamente Mega – ci saranno gli elicotteri promessi dal presidente Bardi in campagna elettorale a garantire la mobilità nella nostra regione”.