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Dal 17 giugno per circa 450mila ragazze e ragazzi inizia l'esame di Maturità, tra timori, precauzioni e le solite preoccupazioni. Un evento da ricordare ma anche un’occasione per rilanciare la necessità di sicurezza della scuola e di investimenti indispensabili per la ripartenza. “Guardando ai numeri si è resa evidente l'insufficienza di quanto si sia investito finora e di quanto pesi un punto percentuale di Pil - scrive il sindacato di categoria Flc Cgil in una nota -: 17 miliardi di spesa in istruzione in meno rispetto alla media Ocse”. Da qui la proposta da accogliere già nel decreto Rilancio: un investimento di almeno 4,5 miliardi di euro per avviare un rientro in presenza e in sicurezza per 8 milioni di studenti. Una base da cui partire per proseguire la stagione di mobilitazione avviata.
"Servono scelte immediate, non solo per la ripartenza, ma per la scuola che vogliamo – prosegue il sindacato -. È necessario un bilancio sulla didattica in tempi di pandemia, che risponda al bisogno di una didattica inclusiva. I lunghi mesi di chiusura hanno riaperto il dibattito sul modello educativo nel nostro Paese”. E se da un lato molti hanno rispolverato una visione competitiva e meritocratica della scuola, dall’altro è risultato sufficiente distribuire i tablet e la connessione per dare abbastanza istruzione a tutti. “È stato il mantra ministeriale di questa fase – aggiunge il sindacato -, ma pedagogisti, intellettuali, commentatori, e soprattutto insegnanti, studenti e genitori hanno riscoperto il valore inclusivo della scuola e l'importanza della relazione educativa in presenza. Ci auguriamo che il Ministero e i decisori politici che dovranno programmare i prossimi mesi sappiano ascoltare e accogliere queste sollecitazioni".