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"Di fronte al calo dei redditi del 3% subito durante il lockdown e della conseguente diminuzione dei consumi, che l'Istat stima per il Sud nel 7%, l'unica strada per la ripartenza sono gli investimenti. Ma nonostante la clausola del 34%, il governo per il Mezzogiorno ha previsto sulle manovre finanziarie del 2020 solo il 27%. Ci auguriamo una presa di posizione forte del governo regionale". Così il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino.
"Si fa presto a dire Mezzogiorno – ha aggiunto il leader della Cgil dell'isola – quando poi l'azione politica non è conseguente. Di fronte a un'attenzione non adeguata del governo nazionale, il governo regionale dovrebbe battere i pugni con maggiore determinazione piuttosto che esercitarsi in scontri istituzionali utili alla propaganda ma non risolutivi dei problemi". Il segretario generale ha sottolineato come "nelle prossime settimane si deciderà il futuro della Sicilia e del Mezzogiorno con la programmazione delle risorse del Recovery Fund che serviranno a rideterminare l'apparato produttivo. Non possiamo perdere questa occasione – ha concluso – non possiamo perdere risorse che possono essere determinanti per la ripresa dell'economia e dell'occupazione".
Lunedì prossimo, 7 settembre, nella nuova aula dei gruppi parlamentari della Camera, la Commissione Bilancio svolgerà audizioni informali sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund. Alle ore 14 la parola andrà ai rappresentanti del Cnel; alle 15 a uelli della della Cassa depositi e prestiti; ore 16 spazio ai rappresentanti della Banca d'Italia; alle 17 ai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl.