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“Tutte le risorse del Fesr, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, devono essere utilizzate per interventi di messa in sicurezza del territorio. Il dissesto idrogeologico in Sicilia è un fatto acclarato e non intervenire è da irresponsabili, quando alla prima ondata di maltempo dobbiamo ritrovarci ancora una volta a contare le vittime e i danni”. Così in una nota congiunta i segretari generali della Cgil Sicilia, della Flai e della Fillea regionali, Alfio Mannino. Tonino Russo e Giovanni Pistorio.
“Servono interventi per la liberazione dell’alveo dei torrenti dai detriti- sostengono i sindacalisti -, di rimboschimento e contro la cementificazione selvaggia. Siamo oggi la regione in cui il consumo di suolo cresce di più in media con la conseguenza di una crescente fragilità ambientale”. Nel 2019 rispetto all’anno precedente il consumo di suolo è cresciuto di 600 ettari e a farne le spese sono state soprattutto le coste. “Questo fa della Sicilia- affermano Mannino, Russo e Pistorio - una delle regioni più a rischio, come i fatti di queste ore dimostrano”.
Sono Palermo e Catania in cima alla graduatoria del consumo di suolo, rispettivamente in termini percentuali il 39,43 e il 28,19%.. Non va meglioin centri più piccoli, come Marsala, Noto, Modica. “E la tragedia di Scordia di queste ore – si legge nella nota - è la conferma che non c’è angolo della Sicilia che sia immune da abusi, mancati interventi di salvaguardia e messa in sicurezza. Manca un governo del territorio -sostengono i leader di Cgil, Flai e Fillea - quando invece solo attraverso di esso si possono determinare condizioni di sicurezza per tutti e di sviluppo economico. Oggi - concludono- agire significa mettere in calendario subito gli interventi da fare con i fondi possibili. Al governo regionale chiediamo risposte immediate”.