Allagamenti, frane e soccorsi a persone bloccate in auto e ai piani bassi di abitazioni per l'innalzamento dell'acqua. Da ieri, in Liguria, a causa delle abbondanti piogge, sono stati effettuati centinaia di interventi, soprattutto nella zona di Genova, ma anche a Rapallo, Chiavari, Recco e Sestri Levante. La regione si trova per l'ennesima volta in una emergenza del quale è responsabile il maltempo, ma ancora di più il dissesto idrogeologico

Sono tragedie annunciate – ci dice il segretario generale della Cgil ligure, Maurizio Calà  – e peraltro consolidate anche da studi: l'Ispra (l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) da anni denuncia la condizione di rischio nella nostra regione”.

“Anche rispetto al Nord Ovest in generale, questo territorio è classificato a rischio elevato o molto elevato per il 15%. Tra la popolazione ligure sei persone su 100 vivono in una zona a rischio molto elevato. Addirittura un edificio su dieci, nella regione, è sottoposto ad altissimi rischi ambientali. E già in passato ci sono stati morti e tragedie”.

“Il problema – prosegue Calà – è che per la Liguria sono stati stanziati alcuni miliardi di euro anche dal Pnrr, ma, in realtà, per lo più destinati alle grandi opere. Mentre il rischio idrogeologico necessita di manutenzione del territorio, che qui non è mai stata fatta. Oltretutto situazioni come quelle di questi giorni hanno un impatto anche sulla mobilità: si blocca tutto, strade, autostrade, ferrovie. Insomma, è uno di quei temi che non si affronta perché non si vuole affrontare”.

Calà porta poi l'esempio di un'opera importante a Genova che è lo scolmatore del Bisagno, il corso d'acqua che durante le ultime alluvioni ha provocato più morti. “Un’opera che serve, appunto, a evitare che si ripetano situazioni come questa o come le due inondazioni che, in tempi recenti, hanno causato vittime. È da cinque anni che quest'opera è stata appaltata, oltretutto al massimo ribasso, con già due interdittive antimafia e quindi con i conseguenti problemi. Da un anno si aspetta il collaudo della nuova talpa che non arriva. Il commissario di quest'opera era Giovanni Toti, da presidente della Regione, e adesso è l'assessore regionale alle Infrastrutture, quindi stiamo parlando di un’attenzione che in realtà non c'è, se non quando poi scoppiano i problemi”.

Ogni volta che arriva il maltempo che provoca inondazioni e frane le ripercussioni sono anche sul mondo produttivo e sui lavoratori. “Queste situazioni – afferma il sindacalista – provocano un danno, anche importante. Il sistema delle imprese liguri, ad esempio, è in una condizione di rischio molto elevato per cause idrogeologiche. Basti pensare che il 3,5% delle imprese è a rischio molto elevato, laddove, nel resto del Nord Ovest, le aziende nella stessa situazione sono l’1,2%. In Liguria oggettivamente c'è una condizione orografica del territorio che è particolare e quindi la situazione non si può affrontare con interventi spot. Il punto vero è che si dovrebbero disporre interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che abbiano una programmazione e questa è la cosa che non si fa, in Liguria come nel resto d'Italia”.

“In questi giorni il problema non sono soltanto le abbondanti piogge, con esondazioni dei fiumi e tutto quello che ne consegue, ma sono anche le conseguenze incredibili che ci saranno nei prossimi mesi, perché tutta quest'acqua porterà smottamenti importanti – conclude Calà -. È chiaro che tutta quest'acqua determina  una condizione di fragilità del territorio, con ripercussioni sul sistema economico e produttivo, con lavoratori a rischio ”.