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Il decreto legge sulle liste d’attesa è un provvedimento solo elettorale, approvato dal governo in vista delle elezioni europee. Così la Cgil nazionale e la Fp Cgil, ricevute oggi in audizione al Senato.
“Un provvedimento approvato per puro scopo di propaganda in vista delle elezioni europee, con misure che non giustificano la decretazione d’urgenza e per le quali manca spesso la copertura economica e si rimanda ampliamente a futuri decreti ministeriali”. Lo afferma il sindacato, presso la Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, sul disegno di legge 73/2024.
Niente risorse
Confederazione e categoria, nella memoria depositata, spiegano: “Si interviene, con carattere d’urgenza, sui tempi delle liste d’attesa delle prestazioni sanitarie, problema aggravato con la pandemia da Covid-19”, sottolineando come nulla di quanto contenuto nel testo pare giustificare la finalità dello strumento legislativo previsto dall’articolo 77 della Costituzione, visto che “si tratta per lo più di misure di monitoraggio (art. 1), vigilanza e controllo (art. 2), o di misure già previste (art. 3) o non vietate e in parte già utilizzate (art. 4) nel nostro ordinamento, o di carattere programmatorio”.
“Misure - aggiungono - peraltro spesso prive di copertura economica e ricche di rinvii a futuri decreti ministeriali, da cui si conferma l’assenza dei criteri di necessità e urgenza che giustificano l’uso del decreto-legge”.
Manca il personale
Per questi motivi Cgil e Fp "ritengono difficile escludere che il provvedimento sia stato approvato dal Consiglio dei mostri del 4 giugno 2024 per puro scopo di propaganda elettorale”.
E ancora, le sigle rilevano “la continua promessa di abrogazione delle previsioni vigenti in materia di tetto di spesa che però non è presente nel testo, mentre ancora una volta si affronta il problema della carenza di personale, facendo lavorare di più chi è in servizio anziché aumentare gli organici”.