La lotta dei lavoratori della Dema, saliti sul tetto per protestare contro l’atteggiamento dell’azienda, ha pagato. È arrivata poco fa la notizia della convocazione al ministero dello Sviluppo economico per lunedì 14 settembre alle ore 11. Era la richiesta della Fiom, che questa mattina, nella dichiarazione video di Rosario Rappa, segretario generale dei metalmeccanici Cgil partenopei, aveva chiaramente parlato di presidio dei dipendenti fino a quando non fossero stati chiamati a Roma per discutere della situazione.
I lavoratori sono tornati ieri sul tetto dello stabilimento Dema, azienda del settore aeronautico, a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli. La decisione di alcuni delegati “per protestare – spiega Rosario Rappa – contro l'inaffidabilità del management, che a fronte di un accordo sulla rotazione della cassa integrazione, ha disdetto quanto concordato mettendo i lavoratori in cigo a zero ore". Un’azione accompagnata da un presidio sotto la sede del Consiglio regionale della Campania.
La vertenza riguarda le tre sedi del gruppo. Oltre a Somma Vesuviana, 360 dipendenti, Paolisi, provincia di Benevento, con 170 addetti e Brindisi con 120. “Una provocazione continua, quella dell’azienda nei confronti dei lavoratori”, la denuncia di Rosario Rappa. “Di fronte a questo atteggiamento, l’unica strada è la convocazione al ministero e fin quando non arriverà continuerà il presidio dei dipendenti e la protesta dei delegati sul tetto”.
“Il nostro gesto – ci spiega nel video il delegato Fiom, Andrea Morisco – è la reazione alle balle che ci hanno raccontato i vertici aziendali. In una situazione già drammatica. In meno di un’ora ci fanno parlare con i colleghi per poi smentire, via messaggio, quanto promesso. Un’azienda che non si fa scrupoli a sfruttare le vite delle persone”. E alla fine della mattinata l’obiettivo della protesta è stato raggiunto.