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L’analisi costi-benefici della Tav è viziata da imprecisioni di metodo e di merito significative. È l'opinione di Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea Cgil, che commenta il testo della Commissione nominata dal ministro dei Trasporti.
La Torino-Lione, per le conclusioni cui sono giunti i tecnici nominati dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e coordinati da Marco Ponti, risulterebbe infatti un investimento da non fare, perché a seconda degli scenari di traffico “i costi superano i benefici di una cifra compresa tra i 7 e gli 8 miliardi”. Si tratta, comunque, di un'argomentazione di parte, anche se già consegnata al governo francese, perché è firmata solo da 5 dei 6 membri della commissione. Il sesto, Pierluigi Coppola, non ha ritenuto sottoscrivibile il documento.
Per il sindacato, in ogni caso, sembra quasi che “prima si sia scelta la tesi del non farla e poi ci si sia sforzato di portare prove a sostegno di tale tesi. L'esatto contrario di ciò che avviene nel resto del mondo”.
Detto ciò, continua Genovesi, il punto “è sempre stato e continua ad essere squisitamente politico. Il governo pensa di confermare o meno Connettere l'Italia? Il governo crede o no nei corridoi europei e quindi, attraverso l'alta capacità, a un modello di trasporto più efficiente, meno costoso e più sostenibile per le merci italiane, dando centralità agli snodi portuali del paese?”.
La Fillea ribadisce quanto chiesto anche da Cgil Cisl e Uil il 9 febbraio scorso in piazza: “Vanno garantiti gli investimenti già fatti per completare le grandi opere, servono risorse per la manutenzione delle principali reti italiane, serve l'accelerazione della spesa per mettere in sicurezza i nostri territori, le nostre scuole, le nostre città”, afferma ancora Genovesi. Per poi ricordare che “anche per questo unitariamente abbiamo proclamato lo sciopero nazionale di tutti i settori delle costruzioni (edilizia, legno, lapidei, cemento, laterizi) per il prossimo 15 marzo con manifestazione a Roma. Se non ripartono i cantieri, non riparte il Paese”.